Il corteo di Fratelli d’Italia per le strade di Roma

‘Siamo l’Italia che vuote tornare a votare’. Fdi, Lega e parte di Forza Italia in piazza per dar voce all’Italia sovrana. Al corteo partito ieri da piazza della Repubblica, guidato da Giorgia Meloni e Matteo Salvini, partecipano migliaia di persone, militanti, simpatizzanti, italiani senza etichette. E’ il primo appuntamento di piazza del centrodestra dopo il 4 dicembre e sono presenti anche rappresentanti delle regioni colpite dal terremoto. In testa al corteo lo striscione: ’Siamo l’Italia sovrana’. Siamo pronti per andare a votare il 23 aprile cosi il 25 festeggiamo la liberazione…’, scandisce  Matteo Salvini in piena sintonia con la leader di FdI Giorgia Meloni, che afferma: ‘Bisogna andare al voto alla prima data utile’. Riguardo al 23  e il 25 aprile, festa della liberazione, a Salvini sfugge che  parecchi dei suoi compagni di viaggio vengono da culture politiche con non hanno nulla a che vedere con la Resistenza, e molti di loro hanno ripetutamente sostenuto che partigiani e repubblichini (quelli che con le squadracce davano sostegno all’esercito di occupazione nazista nei rastrellamenti) erano da considerare sullo stesso piano. In nuce,  la Liberazione non è storia che riguardi la piazza di Salvini e della Meloni. Hanno accolto il nostro appello 25mila  italiani’, dice lo speaker della kermesse. Nel corteo partito da piazza della Repubblica, e arrivato in piazza San Silvestro per il comizio finale,  ci sono varie bandiere di Fratelli d’Italia e Lega,   soprattutto ‘Noi con Salvini’, e non c’è nessun vessillo di Forza Italia. In piazza c’è comunque una nutrita  delegazione azzurra è guidata dal capogruppo alla Camera, Renato  Brunetta. Presenti anche gli azzurri Giovanni Toti, Daniela Santanchè , Altero Matteoli, l’ex ministro del governo Berlusconi, Giulio  Tremonti. Salvini dal palco della manifestazione di Fdi suona la sveglia a un governo ‘dormiente’ e torna ad attaccare Giorgio Napolitano che definisce un ‘traditore della Patria’, che non merita l’incarico di senatore a vita. Ricordiamo che Umberto Bossi, ha pregato il segretario della Lega a ricucire lo strappo col Cavaliere per evitare un isolazionismo che non parta da nessuna parte, ma  Salvini dal  palco ribadisce il suo veto sul simbolo forzista alle amministrative in Veneto: ‘Io faccio quello che mi chiedono dai territori. C’e stata una richiesta precisa del consiglio federale della Lega e io naturalmente l’ho accolta. Io cercherò un accordo con Forza Italia a prescindere da chi me lo chiede, purché questa intesa si trovi e parta dai programmi’.   Una parola per Silvio Berlusconi, rinviato a giudizio per il Ruby ter, la trova: ‘Mi sembra un mondo al contrario, quello di George Orwell. Ci sono giudici che si lamentano dei processi troppo lunghi. Andassero a lavorare, cosi i tempi si riducono, ed invece di rinviare a giudizio Berlusconi e fare i guardoni,  di guardare dal buco della serratura, vadano a indagare i mafiosi’.  Giorgia Meloni, sempre dal palco,  dice: ‘Bisogna andare al voto alla prima data utile. Berlusconi frena su voto? Bisogna andare a votare, ce lo chiedono gli italiani. Il nostro perimetro di valori e programmi  è chiaro: il voto è necessario e gli italiani lo vogliono. Non c’è spazio per le ambiguità’. Ovviamente il segretario di Fdi si riferisce all’inciucio che, a suo dire, Berlusconi starebbe intrecciando con Renzi.  Tra gli striscioni uno maxi esposto da gioventù nazionale con sopra la scritta ‘Buffoni di corte’ e la faccia del premier e vari ministri. Fedeli è definito il giullare, Gentiloni lo sfigato, Saviano il tuttologo, Grillo il matto, Alfano l’equilibrista, Renzi il cantastorie.

Cocis

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