Due studiosi di Urbino hanno individuato nel “maltolo”, una sostanza naturale contenuta nel malto, nella cicoria, nel cocco, nel caffè e in moltissimi altri prodotti naturali, la possibilità di utilizzarlo per lo sviluppo di una nuova classe di molecole con attività antitumorale, in grado di spingere le cellule tumorali a “suicidarsi”.
La scoperta, pubblicata sul British Journal of Cancer, ha ottenuto il brevetto nazionale, in attesa di quello internazionale e rappresenta un notevole passo avanti negli studi terapeutici contro il cancro.
“Per arrivare a questo traguardo –spiegano i due studiosi – abbiamo modificato la molecola di maltolo e abbiamo scoperto che ha interessanti proprietà biologiche tra cui la capacità di indurre delle micro modificazioni della nostra cromatina, quindi nel nostro genoma.”
“Le molecole sintetizzate di maltolo – continuano i ricercatori – possono indurre un’alterazione al dna sbagliato, ovvero a quello della cellula con il tumore. In questo caso la cellula ha due possibilità: può tentare di riparare il danno oppure non riesce a riparali e arriva a un vero e proprio suicidio”. L’obiettivo è proprio questo: eliminare le cellule malate.
“Il passo successivo – concludono – sarebbe la sperimentazione clinica e se tutto va bene la speranza è di arrivare a un vero e proprio utilizzo sull’uomo. Siamo in una fase di ricerca sperimentale ma ci sono tutti i presupposti per provare a pianificare tutto questo”.