Il fratellastro del leader nordcoreano Kim Jong-un è stato assassinato in Malesia. A darne conferma ufficiale la polizia locale, spiegando che Kim Jong-nam è morto durante il trasporto in ospedale. Secondo i media sudcoreani, sarebbe stato colpito con una punta avvelenata all’aeroporto di Kuala Lumpur da due donne, probabilmente agenti dei servizi di Pyongyang, che sono svanite nel nulla.
Kim Jong-nam, figlio maggiore ed erede designato del ‘caro leader’ Kim Jong-il, cadde in disgrazia nel 2001 dopo essere stato arrestato all’aeroporto Narita di Tokyo per aver tentato di entrare in Giappone con un passaporto falso della Repubblica Dominicana. All’epoca disse alla polizia che voleva visitare Disneyland con la sua famiglia. Esiliato da suo padre, ha vissuto a Macao fino alla morte di Kim Jong-il alla fine del 2011. In seguito ha continuato a nascondersi, a quanto pare per paura del fratellastro che lo riteneva una minaccia alla legittimità del suo regime.
Kim Jong-nam, 45 anni, è nato dalla relazione tra il ‘caro leader’ e Sung Hae-rim, un’attrice sudcoreana di nascita, che però non fu mai sposata a Kim Jong-il, probabilmente morta a Mosca nel 2002. Negli anni, il fratellastro dell’attuale leader nordcoreano aveva più volte ripetuto di non aver alcun interesse a governare il suo Paese. ‘Personalmente sono contro la successione di terza generazione’, aveva detto alla tv giapponese Asahi nel 2010, prima che il fratellastro minore prendesse il potere succedendo al padre. ‘Spero che mio fratello minore faccia del suo meglio per il bene e la prosperità del popolo nordcoreano’, aveva aggiunto all’epoca.