‘Non dobbiamo dimenticarci da dove veniamo: da 7-8 anni di crisi continuativi, durissimi sul piano sociale che soltanto ultimamente grazie a sacrifici degli italiani, alle imprese che esportano, al senso del dovere dei nostri lavoratori e all’impegno dei governi guidato da Renzi e da chi l’ha preceduto, ci siamo rimessi gradualmente in carreggiata. Ma le cicatrici di questi anni sono lì’, ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al Comune di Catania.
Oggi, ha aggiunto, siamo in piccola parte fuori, ma come sempre i dati macroeconomici, l’inversione delle grandi cifre aggregate fanno fatica ad avere effetti immediati sul territorio. Chi lavora nelle istituzioni ha il dovere di rappresentare le cose per come sono.
Veniamo da una crisi terribile, abbiamo invertito la tendenza nei grandi dati aggregati dell’economia, ma abbiamo ancora molto da fare perché questa inversione di tendenza abbia effetti nella vita del Paese. Ciò sarà possibile solo se proseguiremo su questa strada. Se continuiamo su questa strada possiamo raggiungere quei risultati. Bisogna prendersi cura dei danni sociali.
Abbiamo una maggioranza solida, abbiamo una serie di riforme decise dal governo di cui già facevo parte da completare. Abbiamo nuove iniziative di cambiamento avviate in queste settimane. Con un catalogo lungo. Ma la mia non è una scelta, fa parte del mio dovere trasmettere a tutti i nostri concittadini l’idea che il governo si concentra sulla sua attività e sul tentativo di dare una soluzione ai problemi. E’ di questo che abbiamo bisogno.
L’Italia non può essere un Paese in cui tira solo l’industria, ma un Paese che riprende velocità, serietà negli investimenti pubblici, nella maggior parte dei casi non è neanche un problema di risorse. Ed è la cosa più drammatica per chi governa il Paese. Che a decisioni anche rilevanti sul terreno delle risorse, non sempre siamo in grado di far corrispondere perseveranza, testardaggine necessaria per far procedere gli investimenti con il ritmo che meritano.
Senza è molto difficile col sistema che abbiamo è difficile andare avanti. Questa impresa che per certi versi è difficile, è un’impresa che posiamo sviluppare. Perché ne abbiamo le potenzialità.
Serve avere e trasmettere un’idea di stabilità degli impegni di governo locale e nazionale. Mi rendo conto che in questi giorni io possa apparire e fare la parte del marziano, uno che non si rende conto. Ma vi assicuro che mi rendo conto della difficoltà. Ma noi abbiamo una responsabilità verso il Parlamento e i nostri cittadini.