La crisi economica, globale e personale, la viva attualità dei nostri tempi vanno in scena al Teatro India di Roma dal 16 al 19 marzo con lo spettacolo ‘Idiota’ di Jordi Casanovas, diretto e interpretato da Roberto Rustioni. Un testo profondo che indaga il nostro presente, le difficoltà e i nostri tentativi per cercare di restare a galla e sopravvivere.
Il protagonista prova a rispondere alle domande di una dottoressa, un test: un uomo e una donna si affrontano in una stanza, in un ufficio che appare come un ring. L’autore costruisce un preciso meccanismo ironico e leggero a tinte noir, in cui niente è ciò che appare e dove la verità emerge probabilmente solo alla fine. Con ‘Idiota’ e con il progetto Jordi Casanovas proseguo il mio percorso di esplorazione sulla scrittura contemporanea, soprattutto sulle nuove storie, indispensabili in funzione di un rinnovamento teatrale, racconta Roberto Rustioni, regista e interprete dello spettacolo. Casanovas è uno dei nomi di punta della nuova drammaturgia iberica, nello specifico catalana: a Barcellona, grazie alla sala Beckett ed ad altre strutture, è emersa in questi ultimi anni una nuova onda di scrittori per il teatro molto interessante, originale, piena d’energia. Credo che in Spagna così come in Italia il pubblico sia incuriosito naturalmente dal nuovo. Semplicemente come accade nel cinema o nelle ultime sofisticate serie tv, il pubblico desidera seguire storie nuove, vuole essere catturato da intrecci inediti, e spera di innamorarsi di personaggi sorprendenti mai conosciuti prima. Le atmosfere e la scrittura molto cinematografiche di Casanovas, la sua poetica tra la commedia ed il noir, tra Woody Allen e Roman Polansky, possiedono una qualità che cattura immediatamente lo spettatore. Sento che Casanovas è un autore coinvolgente di grande impatto con il pubblico, ma anche intelligente e di qualità…non è poco.
Una pièce dal titolo dostoevskiano, energica, ironica, pungente, contaminata dalle atmosfere cinematografiche della dark comedy. Un percorso psicologico comportamentale, in cui il pubblico viene chiamato in causa e sollecitato dalle insistenti domande. In scena a dare corpo e voce a questo moderno dramma distopico lo stesso Roberto Rustioni, nei panni del problematico protagonista, e Giulia Trippetta in quelli di una neuro scienziata tedesca. Tanti interrogativi per sorridere e riflettere sulla nostra precaria società, sempre in bilico tra emotività, intuizioni, vittoria e sconfitta.
Roberto Rustioni, dopo un lungo cammino attorale con diversi registi in cui spicca la collaborazione costante e continua con Giorgio Barberio Corsetti, inizia dieci anni fa un proprio percorso autorale e di regia. Tra i diversi riconoscimenti si segnala il premio Ubu 2011 miglior novità straniera per Lucido e tra i suoi spettacoli spicca Tre atti unici da Anton Cechov. ‘Villa dolorosa’ di R. Kricheldorf e ‘Donne che sognarono cavalli’ di D. Veronese, i suoi ultimi lavori.