‘Euro solo per chi lo vuole’, la svolta di Versailles

Europa a due velocità, Europa a geometrie variabili, Europa delle ‘cooperazioni differenziate’: diverse formule per una semplice realtà: per salvarsi da sè stessa, l’Unione Europea deve cambiare la propria architettura spingendo su investimenti e inclusività per le fasce sociali maggiormente in difficoltà. I primi ministri di Germania, Francia, Italia e Spagna ne hanno parlato diffusamente nel vertice di Versailles, la strada che ha di fronte il Vecchio Continente è quella dell’Europa ‘a più velocità’.

Il presidente francese Hollande, in particolare, ha insistito sul fatto che l’Ue deve saper dimostrare la solidarietà a 27, ma anche la capacità di avanzare a ritmi diversi tra i diversi Paesi cercando ove possibile nuove forme di cooperazione differenziata.

Affinché questo nuovo progetto prenda forma bisogna prima di tutto che le elezioni olandesi, francesi e tedesche si svolgano regolarmente e non portino al potere eurofobi decisi a uscire dall’Unione. Questa eventualità è esclusa a Berlino, ma non è impossibile all’Aja o a Parigi. Se ciò accadesse l’unità europea tramonterebbe rapidamente, ma se non sarà così, se Marine Le Pen fallisse al secondo turno e i suoi amici olandesi non trovassero alleati con cui governare, allora l’Unione potrebbe cambiare volto e direzione a partire dall’autunno prossimo.

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