epa05833740 People participate in a protest against US President Donald J. Trump's revised Executive Order barring travel visas from six Muslim-majority countries, at Lafayette Park outside the White House in Washington, DC, USA, 06 March 2017. The revised travel ban excludes the country of Iraq. EPA/ERIK S. LESSER

Trump verso appello su blocco bando-bis

Il governo americano intende fare appello alla decisione di un giudice federale del Maryland che ha disposto lo stop alla seconda versione del ‘bando’ sugli ingressi negli Usa da sei paesi a maggioranza musulmana. Il governo Usa ha infatti presentato una breve comunicazione oggi affermando che ricorrera’ alla corte d’appello del quarto circuito. La decisione del giudice del Maryland insieme con quella di un giudice delle Hawaii hanno posto un altro freno al provvedimento a poche ore dall’entrata in vigore.

Il bando-bis coinvolge sei stati, uno in meno (l’Iraq) rispetto alla prima versione che la magistratura ha prima bloccato temporaneamente su base nazionale con la decisione di un giudice federale di Seattle e poi invalidato con quella unanime di tre giudici presso una corte d’appello della California. Inducendo l’amministrazione Trump a riscrivere il testo, limandolo e aggiustandolo. Non abbastanza pero’ secondo un giudice federale delle Hawaii che ha decretato lo stop temporaneo al ‘bando-bis’ martedì sera, a ridosso della mezzanotte quando sarebbe entrato in vigore. Una decisione seguita, a stretto giro, da un secondo giudice in Maryland. Ed è proprio quest’ultima che ora l’amministrazione Trump si appresta a sfidare.

Si tratta della prima ‘tappa’ di una battaglia legale che il presidente degli Stati Uniti e’ determinato ad intraprendere, fino alla Corte Suprema questa volta, ha detto reagendo a caldo allo stop del ‘bando bis’ che ha definito un ‘abuso senza precedenti’. Senza lasciarsi ingabbiare questa volta, ha promesso ad una folla di sostenitori nel Tennessee, in nome della sicurezza degli americani. Perché alla fine questo secondo testo ‘annacquato’ che l’azione dei giudici ha obbligato a scrivere, a lui non piaceva comunque, ha ammesso: ‘Lotteremo e vinceremo’.

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