Nei giorni scorsi, in nome di American First, Trump ha presentato al Congresso Usa, in appena 53 pagine la sua lista proposta di budget per il 2018. Una vera e propria dichiarazione di guerra a tutti i programmi contro l’establishment politico americano e mondiale, contro il partito democratico americano, e contro tutti quelli che non hanno sostenuto la sua candidatura alle presidenziali.
I tagli più pesanti sono andati all’ambiente (-31%), al Dipartimento di Stato e quindi alla diplomazia (-29%), all’agricoltura (-21%), Dipartimento del Lavoro (-21%), alla sanità (-18%), commercio (-16%), istruzione (-14%), lo sviluppo urbano (-13%), trasporti (-13%), Dipartimento degli Interni (-12%), le energie rinnovabili (-6%), piccole imprese (-5%), Dipartimento del Tesoro e della Giustizia (-4%).
Trump oltre ai tagli ha elaborato consistenti aumenti che non hanno precedenti nella storia americana: Dipartimento degli Affari dei Veterani ( +9%), Dipartimento per la Sicurezza Nazionale (+7%), Dipartimento della Difesa (+ 9%).
Ovviamente, la presentazione del bilancio da parte dell’amministrazione di Trump, è soltanto una proposta, ora spetterà ai lavori dei parlamentari trasformare il profilo delle sue priorità, in progetto di legge per poi ottenere la maggioranza dalla Camera e dal Senato.