Brexit: Europarlamento fissa condizioni per accordo uscita Regno Unito

La conferenza dei presidenti del Parlamento Ue ha adottato una mozione di risoluzione, proposta dai leader di quattro gruppi politici e dalla Commissione per gli affari costituzionali, in cui sono chiarite le condizioni per l’approvazione finale da parte dell’Europarlamento di qualsiasi accordo di uscita con il Regno Unito. Lo riferisce oggi un comunicato. La bozza di risoluzione sara’ discussa e votata dall’Europarlamento la prossima settimana a Strasburgo, mercoledi’ 5 aprile. Nella mozione, spiega la nota, si riserva grande importanza al trattamento equo dei cittadini dell’Unione e si sottolinea la necessita’ che non ci sia discriminazione tra i cittadini britannici che vivono nell’Ue e i cittadini Ue che vivono nel Regno Unito. Quest’ultimo, prosegue la nota, deve continuare a godere di tutti i suoi diritti e a rispettare tutti gli obblighi coperti dai Trattati Ue finche’ non lascera’ l’Unione, inclusi gli impegni finanziari a lungo termine dell’attuale bilancio, e anche nel caso quest’ultimi proseguano oltre la data di uscita. Finche’ non lascera’ l’Unione, il Regno Unito dovra’ inoltre continuare ad accettare le quattro liberta’ dell’Ue (libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali), la giurisdizione della Corte europea di giustizia, i contributi generali al bilancio e l’adesione alla politica commerciale comune dell’Ue.

Gli eurodeputati insistono anche sull’importanza di affrontare la questione del confine tra l’Irlanda (Eire) e l’Irlanda del Nord. “Un’uscita ordinata e’ requisito assoluto e precondizione per qualsiasi partnership futura tra l’Ue e il Regno Unito. Questo non e’ negoziabile. Con il privilegio di appartenere all’Unione, si assumono delle responsabilita’ e assumersi tali responsabilita’ significa garantire le quattro liberta’. Le quattro liberta’ sono il collante di tutto e sono indivisibili”, ha detto il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani. Secondo i gruppi politici e la Commissione per gli affari costituzionali, l’avvio da parte del Regno Unito di accordi commerciali con paesi terzi prima dell’uscita dall’Ue sarebbe contro le regole. I gruppi politici e la Commissione affari costituzionali si aspettano inoltre una sincera collaborazione del Regno Unito nei negoziati delle politiche dell’Ue finche’ non lascera’ l’Unione. Infine, i gruppi politici avvisano che gli accordi bilaterali tra il Regno Unito e uno o piu’ Paesi Ue, per esempio riguardanti le istituzioni finanziare con sede nel Regno Unito, costituirebbero delle violazioni ai Trattati.

“Per noi e’ una priorita’ assoluta definire i diritti dei cittadini il piu’ presto possibile. Deve essere la prima questione da affrontare nei negoziati. I cittadini non devono diventare merce di scambio”, ha sottolineato il coordinatore sulla Brexit per il Parlamento europeo, Guy Verhofstadt. Gli eurodeputati, aggiunge la nota, sono fermamente convinti che i vantaggi di essere un membro dell’Ue non possano essere gli stessi di un paese che lascia. Secondo la mozione redatta da Manfred Weber (Partito popolare europeo-Ppe), Gianni Pittella (gruppo dell’Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici al Parlamento Ue-S&D), Guy Verhofstadt (Alleanza dei Liberali e democratici-Alde), Philippe Lamberts e Ska Keller (Verdi), e dal presidente della Commissione per gli affari costituzionali, Danuta Hubner, la relazione futura tra l’Ue e il Regno Unito potrebbe essere un accordo di associazione.

Questo accordo richiederebbe il rispetto costante, da parte del Regno Unito, degli standard europei in materia di ambiente, cambiamenti climatici, lotta all’evasione ed elusione fiscale, concorrenza leale, commercio e politica sociale. La nota riferisce anche che gli eurodeputati concordano sul fatto che i colloqui sulle eventuali disposizioni transitorie possano iniziare sulla base di piani per il futuro rapporto tra l’Ue e il Regno Unito, tuttavia solo nel caso in cui siano stati compiuti buoni progressi per la procedura d’uscita. Un futuro accordo per la relazione puo’ essere concluso solamente quando il Regno Unito avra’ effettivamente lasciato l’Ue. Un accordo transitorio non puo’ durare piu’ di tre anni.

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