Al processo a Fabrizio Corona, imputato per i 2,6 mln di euro trovati nel controsoffitto della casa della sua collaboratrice e coimputata Francesca Persi, e in Austria, alcuni testimoni ritrattano una prima versione fornita ai carabinieri durante le indagini e raccontano, tra molti ‘non ricordo’ e reticenze, di avere versato o diviso dei soldi in nero con l’ex fotografo dei vip.
Ascoltati dai carabinieri in fase di indagini preliminari, avevano fatto mettere a verbale di non aver ‘mai pagato in nero’ Fabrizio Corona. Oggi, invece, una volta saliti sul banco dei testimoni nel processo che vede l’ex fotografo dei vip imputato con l’accusa di aver occultato circa 2,6 milioni hanno ritrattato cambiando del tutto versione e ammettendo di aver dato a Corona soldi in contanti per alcune attività di promozione, con uno di loro che ha sottolineato di aver visto l’ex fotografo incassare fino a 20 mila euro per una serata in discoteca.
Uno dei testimoni ha riferito di aver affidato a Corona l’incarico di docente di un corso di marketing dedicato agli stagisti della sua azienda di promozione cinematografica. Mi sono rivolto a lui, ha spiegato in aula, perchè come uomo marketing è uno dei migliori in Italia. E, ha aggiunto, ‘sugli stage io e Fabrizio ci siamo divisi qualche soldo in nero, non ricordo quanto…’. L’uomo, poi, fece anche il ‘procacciatore di clienti’ per Atena, la società titolare dei diritti di immagine di Corona gestita solo formalmente da Francesca Persi e il cui amministratore di fatto, sostiene l’accusa, era lo stesso ex fotografo: ‘Io portavo clienti ad Atena che pagavano in nero. Soldi che dividevo con Fabrizio, 50% a testa’. Il testimone ha anche sottolineato che negli uffici di Atena ‘girava tanto nero’ e che ‘Corona guadagnava moltissimo’. A quel punto il pm Alessandra Dolci gli ha domandato come mai avesse negato tutto questo davanti ai carabinieri che lo ascoltarono a novembre scorso. E lui ha replicato: ‘Io soffro di ansia, in quel momento mi sono agitato e ho avuto paura’.
Anche il secondo testimone ha riferito di aver messo in contatto Corona con alcuni clienti, ‘tutti amici miei’, per attività di promozione legate alle loro attività commerciali: ‘Erano parrucchieri, titolari di bar e altri negozi. Avrò organizzato per loro 4 o 5 eventi in tutto, pagando Fabrizio circa 1.000, massimo 1.500 euro per ciascun evento, sempre in contanti e sempre in nero. In tutto gli avrà dato 7 o 8, al massimo 10 mila euro’. Il giovane accompagnò Corona ad alcune serate in discoteca. E, ha sottolineato, varie volte ho visto che veniva pagato in nero. Fabrizio poteva arrivare a prendere anche 20 mila euro per una serata in discoteca.
Il terzo testimone ascoltato oggi in aula ha cambiato versione rispetto a quella fornita durante le indagini. L’uomo si era rivolto all’ex fotografo per dare visibilità a suo figlio che corre in moto. Atena gli propose un contratto da 10 mila euro, ma dice: ‘lo rifiutai perché era fuori dalla nostra portata. Allora ci accordammo per un servizio fotografico e pagai Corona 2 mila euro con un assegno bancario’. Altri pagamenti in nero? ‘Assolutamente no’, ha assicurato. I difensori dell’ex fotografo, gli avvocati Ivano Chiesa e Luca Sirotti, hanno obiettato che, oltre al servizio fotografico, per suo figlio furono organizzate anche una serata ad hoc in un noto locale milanese, un servizio giornalistico su una rivista specializzata di motociclismo e un invito al Maurizio Costanzo Show. Ricordiamo che prima che venisse arrestato a Milano, per il reato di fittizia intestazione di beni, dopo il ritrovamento e il sequestro di 1,76 milioni di euro scoperti in casa della sua collaboratrice, Fabrizio Corona rilasciò una lunga intervista, registrata nel mese di luglio, a Maurizio Costanzo.
Oltre al lungo faccia a faccia, nella puntata andata onda su Canale 5 di ‘L’Intervista’, furono mostrate anche alcune immagini in esclusiva dell’arresto dell’ex re dei paparazzi. ‘Se torno in galera’, raccontava Corona a luglio, ‘è un problema, non posso permettermi di raccontare la verità’.
Sarebbe interessante, a dire il vero, conoscere questa verità. Sembra incredibile che Corona abbia racimolato circa 3 milioni di euro in neanche un anno di tempo e le indagini dovranno verificare se quelle somme in parte derivassero da altri canali. Tanto che gli inquirenti hanno voluto sentire tutti i ‘clienti’ di Corona.
Tornando al processo di oggi, ed al testimone che aveva contattato Corona per favorire il figlio che corre in moto, è intervenuto, nella fattispecie, anche il presidente dei giudici, Guido Salvini: ‘Stia tranquillo non le succede niente. Lei racconti esattamente come sono andate le cose, non è che domani si presenta la Guardia di Finanza, ha la mia parola’. A quel punto, l’uomo ha ammesso che Corona venne sicuramente pagato in nero da un suo amico, l’uomo che lo aveva messo in contatto con l’ex fotografo. Quanto è bastato per scatenare la reazione dell’avvocato Chiesa: ‘Lei dai carabinieri aveva detto una cosa diversa. Questo è un processo penale, c’è un uomo in carcere’. E ancora, rivolto ai giudici: ‘Nei verbali acquisiti ci sono un sacco di reticenze. Bisogna richiamare tutti i testimoni e strappare loro un dente alla volta finchè non dicono la verità’.
È il prezzo della celebrità: gli altri pagano, lui incassa. Fino a 40mila euro per una serata in un locale di Roma un anno fa per festeggiare là il suo compleanno, 25 mila euro di regola incassati per più eventi nelle discoteche in una sola nottata, 1.500 euro per dieci minuti di apparizione a un aperitivo e 2 mila euro per una comparsata alla festa di compleanno di un 18enne.
È solo una parte del tariffario di Fabrizio Corona, con compensi in gran parte in nero, raccontata dai testi del processo milanese che lo vede alla sbarra per quei circa 2,6 milioni di euro in contanti trovati in un controsoffitto della casa della sua collaboratrice storica Francesca Persi e in parte anche in una cassetta di sicurezza in Austria. Decine di pacchi contenenti soldi e recanti etichette con la cifra esatta, era questo il contenuto scoperto dagli agenti della Guardia di finanza in un controsoffitto dell’abitazione della Persi.
Oltre ai dettagli sugli incassi per le ospitate nei locali notturni svelati dal gestore delle serate di Corona che uscito dal carcere per il primo evento portò a casa 15mila euro, c’è stato spazio anche per una sfilata di clienti dell’ex re dei paparazzi e della società a lui riconducibile, la Atena srl, tra cui un odontoiatra che pagò 10mila euro per la pubblicità al suo studio con visite di celebrità e altro.
Ricordo le parole di una testimone intervistata dalla Iene: ‘Corona i contratti in nero li stipulava per serate, aperture di negozi o bar e per ospitate. Ritornava, non so, da un weekend a Napoli con 20-30mila euro perché magari faceva alle 5 il bar in dieci minuti per mille euro. Poi magari andava all’apertura del negozio per mezz’ora, 2.000 euro. Poi magari andava a una cena, 1.500 euro per mezz’ora, poi in discoteca. Capito? Lui faceva veloce, fregava tutti e incassava senza pagare tasse’.
Il legale dell’ex re dei paparazzi commentava tempo fa la scelta dei magistrati di Milano di applicare il principio che di fatto porterebbe Corona a essere definito come delinquente professionale: ‘Se Fabrizio è un delinquente professionale, allora io cambierò mestiere’. Ci preme chiarire che il diritto penale italiano riconosce diverse categorie di delinquenti, collegando all’appartenenza di un individuo a una di esse diverse conseguenze riguardanti la durata della pena e la possibilità di godere di benefici.
Il delinquente abituale è un individuo dedito abitualmente al delitto.
Il delinquente professionale è un individuo che trae di che vivere dai frutti dei delitti.
Il delinquente per tendenza è un individuo che ha la propensione alla commissione di delitti, differenziandosi dal modello lombrosiano perché non irrimediabilmente condannato al delitto dalla nascita.
Da questa breve classificazione possiamo sottolineare che Fabrizio Corona è un ‘delinquente professionale’ perchè ha tratto, e trae, di che vivere dai frutti dei suoi delitti, anche quando erano apparentemente leciti. Voglio sottolineare quanto scritto da un mio collega sulla nostra testata: ‘Inutile ripercorrere le sentenze che lo riguardano e per le quali è stato condannato. Lascio correre il fatto che era stato scarcerato ed affidato ai servizi sociali. Lascio correre ancora la sua arroganza dimostrata partecipando ad una trasmissione televisiva di Costanzo che gli dava il palco come aveva fatto in ‘Uno contro tutti’ con Carmelo Bene. Mi perdoni Costanzo, ma Corona non è ‘Carmelo Bene’, e gli era stata fornita la possibilità di dare sfogo, nel corso della trasmissione, al suo senso di impunità, insultando i presenti, tra i quali anche stimati giornalisti. Ma non posso lasciare correre il fatto che Corona è fortemente convinto di deridere, ed irridere, tutto e tutti. La società intera, la Giustizia, la moralità, l’etica e quant’altro. Un tempo i ‘delinquenti professionali’ si facevano tatuate cinque punti, che simboleggiavano un quadrato con un punto al centro. Identificavano un uomo in una cella e si chiamavano ‘i cinque punti della malavita’. Indicavano che la persona giammai avrebbe rinunciato ai suoi punti di vista. Tatuato su un braccio la diceva lunga e veniva mostrato in modo impavido ai magistrati. In senso figurato voleva dire: ‘Carcere, galera e tomba, trenta anni di prigione non mi fanno ombra…’. Questo non si può dire per Corona che ha chiesto in un lamento la benevolenza dei magistrati, assicurando loro che aveva cambiato vita e i suoi punti di vista. Falso, assolutamente falso…Dal vostro punto di vista Corona è, o non è, un delinquente professionale? Dal mio punto di vista lo è, a prescindere dai reati commessi, perchè esiste anche l’animo del delinquente professionale ed al quale non si può mentire perchè, prima o poi, viene fuori. La strada per l’inferno, si dice, è piena di buone intenzioni…’.
All’udienza di oggi erano attesi anche altri due testimoni che però non si sono presentati in aula. Per loro, è stato disposto l’accompagnamento coatto da parte all’udienza del 6 aprile. Dopo la loro deposizione, è previsto l’interrogatorio in aula dello stesso Corona.
Naomi Sally Santangelo