Ancora uno stop allo Stadio di proprietà della As Roma. E perciò uno stop alle speranze di James Pallotta e dei tifosi giallorossi. La Conferenza dei servizi sullo Stadio della Roma si è chiusa infatti con esito negativo. A determinare l’esito dei lavori, tra l’altro, la mancata variante urbanistica da parte del Campidoglio e l’avvio del procedimento di vincolo da parte del Mibact. Ora i proponenti avranno tempo fino al 16 giugno per presentare controdeduzioni.

Per avviare una nuova Conferenza dei servizi è necessario che nelle controdeduzioni siano mantenute le opere pubbliche e di interesse generale, e che esse siano eseguite contestualmente a quelle private. ‘La direzione Territorio, Urbanistica e Mobilità della Regione Lazio ha concluso con esito negativo la Conferenza dei Servizi indetta per la valutazione del progetto relativo allo stadio della Roma’,  spiegato in una nota l’assessore alle Politiche del Territorio della Regione Lazio, Michele Civita.

Lo stop è stato reso necessario dopo la presa d’atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana. Insomma, tutto da rifare per l’as Roma di Pallotta. Che dopo la eliminazione in semifinale di Coppa Italia patita dai cugini della Lazio vede adesso allontanarsi la possibilità di avere finalmente uno Stadio di proprietà.

 Preso atto dei pareri trasmessi dalle varie amministrazioni interessate e ribaditi, alla fine di marzo, con i pareri negativi dei rappresentanti unici di Roma Capitale e della Città Metropolitana e considerato il mancato completamento della variante urbanistica da parte di Roma Capitale e l’avvio del procedimento di apposizione di vincolo da parte del Mibact, ieri, quindi,  la Regione ha fatto calare il sipario sullo stadio della Roma a Tor di Valle, chiudendo il primo atto.

‘Si chiude una prima fase richiesta dal Comune di Roma Capitale che, per sette mesi, ha impegnato molte pubbliche amministrazioni anche a decifrare pareri confusi e contraddittori’, dichiara l’assessore all’Urbanistica Michele Civita: ‘Auspichiamo che la revisione, da poco avviata, per modificare il progetto, sia rapida e chiara, a garanzia dell’interesse pubblico. Che sia chiaro a tutti: sulla pubblica utilità del progetto, la Regione non farà sconti’.

 Piccola finestra  viene concessa alla Roma per accorciare di 2-3 mesi i tempi della prossima Conferenza: ‘Il proponente, anche considerando che Roma Capitale, con propria deliberazione di giunta comunale del 30 marzo, ha avviato il procedimento di revisione del progetto come condizione necessaria per la dichiarazione di interesse pubblico’,  si legge nella nota della Pisana,  ‘avrà tempo fino al 15/6/2017 per presentare le controdeduzioni, anche mediante una diversa formulazione che, mantenendo le opere pubbliche e di interesse generale e garantendone la contestuale esecuzione con quelle private, potrà determinare l’avvio di una nuova conferenza dei servizi’. Una chance per bypassare la fase preliminare della nuova Conferenza, ma ad una condizione: che, di fatto, il nuovo progetto mantenga la pubblica utilità del vecchio, compreso l’obbligo di completare tutte le infrastrutture prima dell’apertura dello stadio.