Nordcorea avverte Trump: ‘Pronti alla guerra’

In una intervista all’Associated Press il viceministro degli Esteri nordcoreano Han Ryol ha accusato oggi il presidente americano Donald Trump di aver creato un ‘circolo vizioso’ di tensioni nella penisola coreana, dicendo  che di fronte a un attacco preventivo americano Pyongyang non terrà le braccia incrociate,  e che il prossimo test nucleare sarà condotto quando il quartier generale supremo nordcoreano lo riterrà più opportuno.

Han ha aggiunto che la Corea del Nord andrà in guerra se gli Stati Uniti lo sceglieranno,  puntando il dito contro le manovre militari degli Usa e possibili attacchi preventivi, avvertendo che Pyongyang ha un potente deterrente nucleare.

Per il viceministro degli Esteri nordcoreano la politica di Trump è più aggressiva di quella di Barack Obama: ‘Abbiamo fatto un confronto con le precedenti amministrazioni americane e la conclusione è che questa è più violenta e aggressiva verso la Corea del Nord’.

Il Pentagono non commenta le indiscrezioni della Nbc, secondo la quale  gli Usa sono pronti ad un raid preventivo con armi convenzionali contro la Corea del Nord se e quando i responsabili politici saranno convinti che Pyongyang  stia preparando a un test nucleare.  Le fonti della Nbc ritengono  che un test nucleare possa verificarsi durante il fine settimana.

Gli Stati Uniti hanno posizionato due cacciatorpediniere con missili Tomahawk non lontano dalla Corea del Nord, riferiscono le stesse fonti dell’intelligence.  Pyongyang ha avvertito che un ‘grande evento’ è vicino, spingendo l’intelligence a temere un test nucleare.

 L’allarme viene dal gruppo di analisti ‘38 North’, secondo cui il regime avrebbe già depositato una bomba in uno dei tunnel del sito nucleare Punggye-ri, dove aveva fatto i cinque esperimenti atomici precedenti. L’esplosione potrebbe avvenire domani, 15 aprile,  cioè l’anniversario della nascita di Kim Il-Sung, fondatore del Paese e nonno dell’attuale leader Kim Jong-un.

 Pyongyang finora ha sempre usato per i suoi test la montagna Mantap, nella regione nord orientale del paese, sotto cui scava gallerie per depositare e far scoppiare le bombe. Studiando le immagini satellitari, gli analisti hanno notato da tempo un’attività molto intensa di scavo nel tunnel nord della struttura, dove sono state accumulate grandi quantità di detriti. Questo lascia supporre che l’esperimento in corso di preparazione sia il più potente di sempre per il regime.

 Le indiscrezioni coincidono con l’approssimarsi della data e con l’invio della squadra navale d’attacco Usa guidata dalla portaerei a propulsione nucleare Carl Vinson, formata anche da 6 cacciatorpediniere classe Arleigh Burke, in grado di lanciare missili da crociera Tomahawk,  ed un incrociatore classe Ticonderoga oltre a sottomarini d’attacco.

I Tomahawk  hanno una gittata di almeno 1.500 km. A rafforzare ulteriormente il dispositivo militare Usa bombardieri pesanti Usa B-52 e i B-2 Spirith (stealth, invisibili ai radar) sono posizionati nella base aerea di Guam.

Il clima si fa sempre più incandescente e per il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, Stati Uniti e Corea del Sud da una parte,  e Corea del Nord dall’altra,  stanno creando ‘un’atmosfera potenzialmente pericolosa’ e un conflitto in Corea del Nord potrebbe scoppiare in qualsiasi momento.

 Una guerra che, secondo il capo della diplomazia cinese in una conferenza stampa a Pechino con il suo omologo francese Jean-Marc Ayrault, non avrebbe vincitori. Chiunque provocherà una guerra in Corea, ha detto,  ‘dovrà assumersi una responsabilità storica e pagarne il prezzo’.

Inoltre, ha continuato, il vincitore non sarà colui che mantiene le posizioni più dure o che mostra di più i muscoli. Se una guerra avrà luogo, il risultato sarà una situazione nella quale nessuno uscirà vincitore. Il dialogo,   ha concluso,  è la sola via.

Cocis

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