Il messaggio del presidente del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde a Bruxelles ha destato l’interesse generale allorchè si è parlato di crescita economica.
Pur mettendo in guardia dai rischi ancora presenti, Lagarde è in tutti i modi fiduciosa sulle prospettive di ripresa economica, ma preme affinché i legislatori agiscano per fare un modo che la crescita sia più inclusiva; perché quando più persone godono dei benefici da essa derivanti, la crescita stessa è più forte, duratura e resiliente.
‘Dopo sei anni di crescita deludente, l’economia mondiale sta accelerando con una ripresa ciclica che promette più occupazione, salari più alti e una maggiore prosperità futura. In particolare, nelle economie avanzate l’outlook è migliorato con un’attività manifatturiera più forte’, dice Lagarde.
Tuttavia la parte più interessante e inedita del messaggio della Lagarde è stata quasi completamente tralasciata dalle cronache: per la prima volta, infatti, il Fondo Monetario Internazionale ha parlato apertamente di reddito di cittadinanza a di reddito minimo. Pur ammettendo di non aver ancora formulato un’opinione sul reddito di cittadinanza, Lagarde ha sottolineato che la riflessione è in corso. Nel frattempo, ha rivelato, stiamo facendo pressioni su molti Paesi perché aumentino i salari minimi.
Per il rapporto Fmi-Wto-Banca mondiale sono particolarmente importanti politiche attive per il lavoro che facilitino il ritorno all’occupazione, ma anche una rete sociale per proteggere chi è esposto alla competizione, sostiene il documento. I sistemi di istruzione e di formazione dovranno preparare i lavoratori alle nuove sfide del mercato occupazionale, soprattutto in ambiti come l’immobiliare, il credito o le infrastrutture. Regole forti che regolino il commercio aiutano la competitività ma servono anche a rassicurare i cittadini.