Per il  voto le misure di sicurezza vengono rafforzate in tutta la Francia: 50mila gendarmi e poliziotti affiancati da 7mila militari del dispositivo ‘Sentinella’ proteggeranno i 67mila seggi. La tensione è palpabile, alla pari dell’estrema incertezza sulle indicazioni che usciranno dalle urne. Quanti francesi andranno a votare? Quanti saranno frenati dalla paura di nuove possibili aggressioni? Quanti invece che fino a ieri erano indecisi si recheranno ai seggi per dimostrare di non aver paura e per dare forza al loro candidato?

L’ultimo sondaggio Odoxa, significativo perché effettuato  a ridosso dell’attentato, vede ancora in testa Emmanuel Macron con il 24,5 per cento, seguito a ruota da Marine Le Pen con il 23. Più distanziati François Fillon e Jean-Luc Mélenchon, entrambI al 19 per cento. L’effetto dell’attentato è visibile, anche se non macroscopico: Marine Le Pen ha guadagnato un punto in percentuale, Macron ha perso invece lo 0,5 per cento rispetto alla consultazione precedente. La distanza fra i due si è accorciata: quella di domani promette di essere una gara al cardiopalma, prevedibilmente più stressante di quella finale del 7 maggio, che fra Macron e Le Pen dovrebbe veder emergere il primo. Restano, anche se in pochi ormai ci credono, le incognite Fillon e Mélenchon, rispettivamente il candidato della ‘droite’ e della ‘gauche’: non possono essere considerati del tutto fuorigioco,  visto che molti elettori non hanno ancora fatto la loro scelta e molti altri (il 30 per cento?) non andranno a votare per esprimere in questo modo il loro disgusto della politica,  ma le loro chance sembrano davvero scarse.

Il primo ministro Cazeneuve ha attaccato duramente sia Marine Le Pen sia François Fillon, accusandoli di volere sfruttare l’attentato sugli Champs Elysées. La leader del Fronte Nazionale aveva chiesto di chiudere le frontiere nazionali, imporre drastici controlli, espellere dalla Francia tutti i fanatici radicalizzati  che oscillano, per numero,  da 12mila a 20mila) contrassegnati dalla sigla S: ‘Se il terrorismo è arrivato a questo punto, è perché il governo ha calato le braccia e ha voluto perdere la battaglia contro l’Isis’, ha commentato.

Durissima la replica di Cazeneuve: ‘È una vergogna, Marine Le Pen specula sulle tragedie e sfrutta a fini politici la paura’.

Rintuzzato anche Fillon, che si propone di rinegoziare il trattato di Schengen per mantenere il controllo alle frontiere e di prorogare, non si sa fino a quando, lo stato di emergenza: ‘Il candidato della destra repubblicana punta sull’esagerazione e sulla divisione’, ha detto Cazeneuve.

A differenza dei candidati minori sia Marine Le Pen che Fillon e Macron hanno sospeso ieri i comizi limitandosi a conferenze stampa nei loro quartier generali, chi per evitare l’effetto calamita di altri attacchi, chi per non sovraccaricare di lavoro i poliziotti in questo momento,  chi per esprimere loro piena solidarietà e rispetto.