Il Premier in silenzio lavora per evitare il colpo circuito al suo esecutivo.
Cerca di far ragionare tutti, anche se chi gli dovrebbe dare una mano alimenta le tensioni. Nel Pd, sul testo della riforma penale si assiste ad una nuova sfida tra il segretario, Renzi, e il Guardasigilli Orlando, con il leader del Pd che vuole apportare piccole modifiche al testo già approvato con voto di fiducia al Senato e il Ministro che insiste per un voto di fiducia anche alla Camera, per il varo definitivo del provvedimento. Per non parlare delle polemiche tra il Ministro della Sanità, Lorenzin, e la titolare dell’Istruzione, Fedeli. Si rimane tutti basiti dinanzi a quello che sta accadendo all’interno dell’Esecutivo, dove il Premier Gentiloni fa da regista a se stesso, con garbo e remissione e soprattutto con un atteggiamento estremamente conciliante. La struttura scricchiolante del suo governo dovrà reggere ancora agli scossoni della trattativa sulla legge elettorale, che sta dividendo la sua maggioranza e creando malumori anche in Forza Italia che finora ha garantito un appoggio nascosto dall’esterno. Il modello di legge elettorale voluto dal Pd è una sorta di mostro a tre teste, si parla di metà maggioritario e metà proporzionale. Su questo Renzi ha messo insieme Salvini e Verdini creando una spaccatura in Forza Italia, tra quelli del Nord che vedono più vicina l’intesa con la Lega e quelli del Sud che si vedono già spacciati. Il Cavaliere sta cercando di gettare acqua sul fuoco e ricomporre lo strappo. Non a caso ha fatto sapere a Renzi che con le forzature le urne si allontanano. E’ l’ulteriore riprova della profonda avversione che Berlusconi ha per Salvini e non per Renzi. In questo clima di tutti contro tutti diventa difficile per Gentiloni far ragionare tutti ed è un miracolo che la legislazione vada avanti. Ma l’opinione pubblica riconosce al Premier il suo impegno, la sobrietà nei comportamenti, il suo lavorare in silenzio. l’abile ricucitore. Gli ultimi sondaggi lo danno in termini di gradimento al 33%, due punti in più di Renzi. Ma l’instabilità aumenta per mille fattori concomitanti e anche per la commissione d’inchiesta sulle banche, destinata a riaccendere la polemica sul caso Etruria e su Boschi. Da questo caso si tiene lontano volutamente Il titolare dell’Economia, Padoan, dedicandosi ai conti per farli quadrare in vista della prossima legge di Stabilità. Guardando lo spettacolo che ci stanno offrendo i partiti di Governo e quelli che indirettamente lo appoggiano c’è il fondato sospetto che si stia facendo del tutto per consegnare il Paese ai Grillini.