Tutti gli occhi sono puntati sul Congresso. Ancora una volta la comunità scientifica americana spera che l’organo legislativo intervenga a limitare i danni delle proposte di Trump e a ridare fiato alla ricerca. Nell’ultimo piano di spesa pubblica federale dell’amministrazione, diffuso il 23 maggio, sono infatti previsti tagli ai programmi delle più importanti istituzioni scientifiche statunitensi. La più colpita, con un ridimensionamento dei finanziamenti del 30 per cento, è l’Environmental Protection Agency (Epa). Ma tra le vittime designate da Trump ci sono anche la National Science Foundation (con tagli del 11%) e i National Institutes of Health (18%).
In generale il piano di Trump prevede tagli alla spesa da 3.600 miliardi in dieci anni, tra cui pesanti riduzioni ai programmi di assistenza ai poveri, dal Medicaid ai buoni alimentari.Se Trump riuscisse ad attuare il suo piano così come lo ha escogitato, l’unica voce in aumento sarebbe quella delle spese militari (+10 %).
Secondo il documento dell’amministrazione, il risparmio avverrebbe grazie ad alcune ‘modifiche strutturali’. Attualmente la procedura per ottenere il rimborso prevede che ogni singola struttura contratti con il governo la quota di rimborso delle spese di gestione. La Casa Bianca vorrebbe invece imporre una soglia uguale per tutti i beneficiari in modo tale da ridurre il rischio di frodi e abusi. Uno dei primi obiettivi delle sforbiciate finanziarie all’interno dei Nationa Institutes è il Fogarty International Center, responsabile di formare ricercatori e professionisti della sanità all’estero. L’istituto perderebbe 70 milioni di dollari. Il resto dei tagli verrebbe distribuito tra i rimanenti 26 centri.
Ma i progetti di Trump non finiscono qui. Una nuova istituzione da 272 milioni di dollari, il National Institute for Research on Safety and Quality con il compito di analizzare i risultati delle terapie e i servizi sanitari, prenderebbe il posto della Agency for Healthcare Research and Quality (Ahrq) che verrebbe eliminata.
Dalle tasche dell’amministrazione americana uscirebbero anche 86 milioni di dollari per il ramo dei Nih dedicato alle neuroscienze, il Brain Research Advancing Innovative Neurotechnologies (Brain) Initiative a cui si aggiungerebbero 100 milioni di dollari per la Precision Medicine Initiative, il progetto decennale di monitoraggio della salute di mezzo milione di americani che partirà alla fine dell’anno.
Trump vuole stabilire un fondo di emergenza all’interno del Department of Health and Human Services che include i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). In questo modo il Dipartimento acquisterebbe la possibilità di attingere all’1 per cento del suo budget per rispondere a minacce improvvise come quelle dovute ai virus Zika o Ebola.
Danni contenuti per l’agenzia spaziale: una riduzione del 2,8 per cento del budget rispetto al 2017. Trump propone la chiusura di cinque missioni di osservazione della Terra mentre sostiene la scienza planetaria (+4,5%) e chiede lo stanziamento di 425 milioni di dollari per una missione sulla luna di Giove Europa. Resta invariato il finanziamento a Mars 2020.
Il capitolo dedicato al Department of Energy contempla una riduzione del budget del 5,3 per cento rispetto al 2017. Il finanziamento per le tecnologie energetiche avanzate verrà ridotto di quasi 2,2 miliardi di dollari (-53%). In questa voce rientra il taglio di 1,4 miliardi di dollari all’Ufficio per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili (Office of Energy Efficiency and Renewable Energy). Ma va ancora peggio all’ Advanced Research Projects Agency-Energy (Arpa-E), progettata per perseguire progetti più rischiosi che potrebbero portare a importanti scoperte: l’agenzia potrebbe vedere scomparire sotto i suoi occhi il 93 per cento dei finanziamenti del 2017.
C’è un unico vincitore all’interno del Dipartimento di Energia ed è la National Nuclear Security Administration (Nnsa), i cui compiti includono la supervisione dei programmi di armi nucleari. L’Nnsa potrebbe arricchire le proprie tasche dell’11 per cento rispetto al 2017. I programmi per la non proliferazione, invece, subirebbero tagli dell’8 per cento.
Secondo il Center for American Progress il progetto di bilancio si basa su previsioni ingannate e ingannevoli della crescita economica.
Non ci sono misure effettive per creare nuovi posti di lavoro o per aumentare i salari, così voltando le spalle ai bisogni della stragrande maggioranza degli americani lavoratori. Ci sono invece tagli drastici ai programmi federali per più poveri, anziani, bambini, lavoratori, persone con disabilità. Il documento emanato dalla Casa Bianca prevede che nei prossimi dieci anni si taglino 800 miliardi di dollari per la parte di piano sanitario dedicato ai poveri (Medicaid), 272 miliardi per i programmi di welfare, 192 miliardi per l’assistenza sanitaria, oltre 72 miliardi per i benefit ai disabili.
Cattive notizie anche per gli universitari: il bilancio ridurrebbe i finanziamenti per Job Corps che fornisce servizi di formazione professionale ai giovani svantaggiati con ostacoli all’occupazione, ed elimina anche il programma Senior Employment Service Community che aiuta 65.000 anziani a basso reddito a trovare lavoro ogni anno.
Non vengono risparmiati gli immigrati, con il divieto per quelli illegali di incassare crediti di imposta legati ai figli, il che fa un risparmio di 40 miliardi di dollari.
Trump è coerente con il suo progetto di stato. Sforbicia i fondi per il welfare e li sposta sul warfare, con la visione della funzione pubblica evocatrice del vecchio che un secolo fa portò l’America al disastro della grande crisi degli anni ’30, risolta dal New Deal del democratico Roosevelt, inopinatamente citato da Trump nel discorso in Arabia Saudita come grande campione della politica estera statunitense. Il bilancio propone di accrescere le spese militari del 10%, e destina oltre 2,6 miliardi di dollari alla sicurezza delle frontiere, cifra che include l’1,6 destinato alla costruzione del ‘muro’ col Messico.