Slitta a domani il processo all’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele Marra. L’ex braccio destro di Virginia Raggi risponde, insieme all’imprenditore Sergio Scarpellini, di corruzione. L’udienza è stata rinviata per lo sciopero degli avvocati dal Camera penale.Davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Roma, presente Scarpellini ma non Marra, hanno chiesto di costituirsi parte civile il Comune di Roma (già parte offesa), Assoconsum, Cittadinanzattiva e Confconsumatori Federazione regionale Lazio. I giudici dovranno, tra l’altro, decidere se ammettere come teste al processo la sindaca, come richiesto nei giorni scorsi dalla difesa di Marra.
Secondo la pm Barbara Zuin e il procuratore aggiunto Paolo Ielo, responsabili dell’inchiesta, Scarpellini avrebbe pagato al funzionario alcuni immobili per corromperlo. Per questo i due finirono in manette il 16 dicembre scorso: Scarpellini confermò di aver pagato a Marra parte di un appartamento, perché la sua amicizia poteva aiutarlo sul lavoro. Inoltre in alcune intercettazioni risalenti all’estate del 2016, l’ex finanziare poi diventato capo del personale del Campidoglio, parlando con la segretaria di Scarpellini si definiva “a disposizione” dell’imprenditore.Secondo la procura, tra le ‘regalie’ di Scarpellini a Marra ci sarebbe il pagamento da parte dell’imprenditore di buona parte dell’appartamento nel quale Marra risiede, da lui acquistato nel 2013 dall’Enasarco, e per il quale Scarpellini avrebbe fornito oltre 367 mila euro.
Riguardo alla richiesta di sentire in aula la prima cittadina “il nostro obiettivo è duplice – fa sapere Francesco Scacchi, legale di Marra – perché da Raggi potrebbero arrivare conferme sul fatto che da un lato Marra non si è mai interessato alle pratiche in cui era coinvolto Scarpellini e dall’altro che la scelta di nominare Marra fosse da lei voluta perché lo stimava come profondo conoscitore della macchina amministrativa”.Marra è anche indagato in un’altra inchiesta, ancora aperta, nella quale risponde di abuso d’ufficio insieme alla sindaca Virginia Raggi (accusata anche di falso in atto pubblico) per la nomina del fratello, Renato Marra, a capo del dipartimento Turismo del Comune.