A Poggetto, in provincia di Bologna, c’è di scena la follia. In una scuola elementare due bambini maschi vengono ‘utilizzati’ da una maestra per simulare un matrimonio gay davanti ad un immaginario altare. La notizia la apprendiamo dal ‘Giornale’ che ricostruisce la vicenda: ‘Sono almeno tre i bimbi che hanno trovato il coraggio di raccontare quanto sarebbe successo in una terza elementare dell’Istituto Comprensivo di San Pietro in Casale: un vero e proprio matrimonio omosessuale, benedetto dalle maestre. Abbiamo verificato e le versioni sulla simulazione dell’unione gay combaciano, racconta Sara, nome di fantasia di una esponente, che vuole rimanere anonima, del gruppo #insiemepossiamo, nato per combattere la diffusione delle teorie gender nelle scuole locali’.
Dal ‘Giornale’ viene reso noto che una mamma, non iscritta al movimento, su Fb conferma la versione, fornendo un quadro inquietante di come la teoria gender sia presente nelle classi dove vivono i bambini la maggior parte del tempo .
Il gender a scuola di mia figlia ha già prodotto i suoi primi effetti, scrive Silvia Claudia Rossi su Fb: ‘In classe spesso giocano a fare i matrimoni fra loro. Ieri ho saputo che finalmente hanno celebrato il primo matrimonio gay fra due maschietti! Con relativo bacio degli sposini’.
Queste pratiche manipolatorie e pedagogicamente destabilizzanti sono all’ordine del giorno. Quest’anno, racconta al quotidiano milanese, abbiamo dovuto contrastare la recita gender Fa’afafine, che racconta la storia di un ragazzo ‘fluido’ né maschio né femmina, e contro un festival della letteratura dove regalavano libri sull’identità sessuale.
In difesa dei genitori anti-gender si è schierato tutto il centrodestra locale per bocca del consigliere regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami: ‘I bimbi che simulano matrimoni omosessuali a scuola sono l’effetto dello schifo che portano i sinistrati nelle scuole. Usano come cavie i bambini, più che mai indifesi in queste situazioni. Risponderà qualcuno di questo scempio?’.
La teoria gender verrà insegnata, anche praticamente, nelle scuole. Sono, infatti, pronti i ‘percorsi innovativi di formazione e aggiornamento per dirigenti, docenti e alunni sulle materie antidiscriminatorie, con particolare focus sul tema Lgbt e sui temi del bullismo omofobico e transfobico’. Gli alunni verranno educati alla ‘diversità’ nella scuola per evitare discriminazioni.
Non è sufficiente essere amichevoli nei confronti di gay e lesbiche, ma è necessario essere informati sulle tematiche gay e lesbiche. I docenti non dovranno limitarsi a non insultare o non escludere i gay ma dovranno evitare analogie che facciano riferimento a una prospettiva eteronormativa, ovvero, non si può dire che l’eterosessualità sia l’orientamento normale.
L’identità sessuale sarebbe suddivisa in quattro parti. La prima componente è l’identità biologica che si riferisce al sesso. La seconda è l’identità di genere che dipende dalla percezione che si ha di sé e non sempre l’identità di genere e quella biologica coincidono. La terza è il ruolo di genere, imposto dalla società e infine c’è l’orientamento sessuale, da cui dipende l’attrazione verso altre persone che possono essere dello stesso sesso o del sesso opposto.
Secondo queste linee guida non esistono individui attratti dal proprio sesso che non hanno comportamenti omosessuali o alcuna attività sessuale e pertanto gli alunni devono imparare che queste persone hanno forti sensi di colpa rispetto alla propria omosessualità. Questa si chiama ‘omofobia interiorizzata’ e dipende da pregiudizi e discriminazioni che possono rendere più difficile l’accettazione del proprio orientamento, mentre le terapie riparative vengono definite estremamente pericolose.
Gli insegnanti dovranno cercare di far immedesimare gli alunni eterosessuali con gli omosessuali e metter loro in contatto con sentimenti e emozioni che possono provare persone gay o lesbiche.
Questo è quanto, a voi considerazioni e commenti…
Cocis