La polizia londinese ha fatto irruzione questa mattina verso le 4:00 locali (le 5:00 in Italia) in altre due abitazioni in un quartiere nella zona est della capitale (a Dagenham) in relazione all’attacco terroristico di sabato sera a Londra, scrive il Mail online. Alcune persone sono state arrestate. Un testimone ha detto al giornale di avere sentito una forte esplosione seguita da colpi di arma da fuoco.
E’ canadese la prima vittima identificata pubblicamente con nome e cognome fra le sette persone che hanno perso la vita nell’attacco terroristico di sabato sera a Londra. Si chiamava Christine Archibald, secondo quanto riferito dalla sua famiglia in una breve dichiarazione inviata alla Ctv, emittente del Canada, e rimbalzata poi sui media britannici. La famiglia esprime il suo dolore e ricorda il lavoro di ‘Chrissy’ in un ospizio per senzatetto prima del trasferimento in Europa per raggiungere il fidanzato.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, nella prima reazioni in pubblico agli attacchi di Londra, ha sottolineato la sua determinazione, piu’ forte che mai, a proteggere gli Stati Uniti e i suoi alleati da un nemico codardo che ha dichiarato guerra alla vita innocente, da troppo tempo.
Il sottosegretario agli esteri Enzo Amendola è tornato a ribadire che, al momento, non ci sono italiani tra le vittime dell’attentato.
La cronaca da Londra
Continua intanto senza sosta il lavoro di intelligence. La polizia ha compiuto un raid a East Ham, dopo quello a Barking, concluso con 12 arresti. E’ qui che gli agenti hanno trovato l’appartamento di uno dei terroristi, un uomo dai tratti mediorientali, sposato e con dei figli. Ed è qui che, secondo le testimonianze di un vicino, uno dei killer è stato espulso dalla moschea locale. Lui non voleva andarsene, ha detto, e fu mandato via con la forza.
Iniziano a delinearsi anche i particolari di quegli otto minuti di terrore trascorsi dall’inizio dell’assalto al London Bridge all’uccisione dei tre terroristi. Per bloccarli, ha spiegato Rowley, sono stati sparati 50 colpi da otto agenti, uno dei quali è finito contro un passante che però non è in pericolo di vita.
La polizia ora non esclude che i tre terroristi abbiano avuto complici esterni al commando tuttora da individuare. Dopo il duro discorso pronunciato in mattinata Theresa May è andata a trovare i feriti in ospedale, mentre la Regina ha pregato per le vittime dell’attacco.
La foto degli aggressori a terra di un fotoreporter italiano.
Questo è il terzo attacco in tre mesi in Gran Bretagna, ha detto la premier britannica Theresa May: ‘Gli attacchi non sono collegati ma siamo di fronte a un nuovo trend: il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori, ha aggiunto la premier: ‘Enough is enough, quando è troppo è troppo. Le cose devono cambiare’.
LA ZONA DELL’ATTACCO
La polizia ha invitato i cittadini a inviare filmati o foto alla polizia e ha inoltre invitato tutti a segnalare persone sospette. ‘E’ un momento difficile, capisco che la gente abbia paura. Vorrei che i londinesi e i turisti restassero calmi, vigili e attenti’, ha detto Cressida Dick, comandante di Scotland Yard in un punto con la stampa dopo l’attentato.
LA POLIZIA AL PUB GRIDA A TUTTI DI ANDARE SOTTO I TAVOLI
Il ministro Minniti, che all’indomani dell’attentato di Londra ha presieduto al Viminale una riunione straordinaria del Comitato di Analisi Strategica Antiterrorismo, ha chiesto di mantenere elevato il livello di attenzione e di vigilanza, attraverso misure di sicurezza a protezione degli obiettivi e luoghi ritenuti più a rischio, con la massima efficacia di tutti i dispositivi di prevenzione e controllo del territorio, anche se il livello della minaccia non cambia per l’Italia.