Infanzia: Telefono Azzurro, 30 anni di ascolto dei bambini

Più di 72mila bambini e adolescenti ascoltati e aiutati, in media 2.400 ogni anno: è il bilancio di 30 anni di Telefono Azzurro, l’associazione fondata l’8 giugno 1987 dal neuropsichiatra infantile Ernesto Caffo e che nel tempo è diventata il simbolo dell’aiuto telefonico ai bambini maltrattati. La storica linea 1.96.96 (attiva 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno) ha retto nel tempo, lasciando però spazio anche ad altri strumenti, come la chat, il web e i social. Se la prima generazione di bambini e adolescenti chiedeva aiuto per situazioni di violenza e abusi (le percosse e i maltrattamenti fisici rappresentavano il 10% circa delle chiamate dei primi 7 anni), oltre che per problematiche legate alle relazioni con adulti o coetanei (circa il 45% dei casi gestiti tra 1987 e 1994), oggi sempre più – rende noto Telefono Azzurro – le richieste di aiuto si legano a un aumento della violenza tra coetanei: bullismo (nelle sue diverse componenti) e dating violence (ovvero violenza all’interno di una relazione di coppia) ne sono esempio. Solo nel 2016 rappresentano circa il 10% delle richieste di aiuto.

Ma queste richieste riguardano ormai anche gli aspetti della “crescita digitale”: dipendenza dal web, invio e condivisione di immagini e video sessualmente espliciti autoprodotti (sexting), ricatti legati a questi invii (sextortion), così come adescamenti di minori ad opera di sconosciuti (grooming). I dati di Telefono Azzurro parlano a questo proposito di un trend in aumento costante negli ultimi anni che oggi si attesta attorno al 6% del totale delle consulenze che vengono offerte ogni anno dal numero gratuito 1.96.96 e dalla chat. Oggi il Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro – un call center con 30 linee telefoniche, 40 operatori specializzati, centinaia di volontari – opera attraverso la linea 1.96.96 Pronto Telefono Azzurro, la chat online Ch@atta con Telefono Azzurro sul sito www.azzurro.it, il Servizio 114 Emergenza Infanzia, la linea telefonica 116.000 e online www.116-000.it per i bambini scomparsi. “La nostra è una storia basata sull’ascolto e sulle risposte che nel tempo abbiamo messo in campo sotto forma di progetti concreti. Lavoreremo ogni giorno affinché nei prossimi 30 anni venga costruito sempre più un mondo a misura di bambini e di adolescenti” dice Caffo.

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