Ape social, salvo il bonus di 80 euro

Buone notizie per chi beneficerà dell’Ape social, l’anticipo pensionistico previsto per le persone di 63 anni, con almeno 30 anni di anzianità contributiva, che rientrano in categorie socialmente deboli e non sono titolari di alcuna pensione diretta. Trattandosi di una indennità e non di una pensione, l’Ape social usufruisce delle detrazioni e dei crediti d’imposta previsti per i redditi da lavoro dipendente, incluso il bonus di 80 euro non riconosciuto ai pensionati.

L’indennità non è invece compatibile con i trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria, con l’assegno di disoccupazione (ASDI), nonché con l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.

 È invece compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa dipendente o parasubordinata soltanto nel caso in cui i relativi redditi non superino gli 8.000 euro lordi annui e con lo svolgimento di attività di lavoro autonomo nel limite di reddito di 4.800 euro lordi annui. Nelle ipotesi di superamento del limite annuo, il soggetto decade dall’Ape social e l’indennità percepita nel corso dell’anno in cui il superamento si è verificato diviene indebita. A quel punto l’Inps procede al recupero.

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