14esima, quando arriva?

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Conto alla rovescia per la 14esima. Si tratta di una mensilità-compenso in più che spetta ad alcune categorie di lavoratori. Insomma, una sorta di stipendio aggiuntivo – ma dal valore leggermente più basso di quello mensile – che arriva in busta paga ad inizio estate.

 Detta anche ‘Premio Ferie’, la 14esima è prevista dai contratti collettivi nazionali di lavoro dell’edilizia (per i lavoratori con qualifica di impiegato) e da alcuni contratti collettivi nei settori commercio-terziario, alimentari, trasporti e turismo. Non è prevista da contratti collettivi metalmeccanici, chimici e tessili.

Per calcolarla si tiene conto dei 12 mesi di lavoro dell’anno precedente. Se il dipendente non ha lavorato per alcuni mesi, tali periodi saranno esclusi dal computo. Si terrà quindi conto solo dei mesi attivi, detti ratei. Ma se un dipendente ha lavorato 15 o più giorni nel mese, l’intera mensilità entra nel computo.

 Inoltre, nella determinazione della 14esima, rientrano anche i periodi di assenza tutelata: ovvero, assenze retribuite come congedi maternità e paternità, oltre che matrimoniali, ma anche gli infortuni e i periodi di malattia. Attenzione, però: determinate assenze come lo sciopero o l’aspettativa non retribuita non contribuiscono alla maturazione dei ratei.

La data di accredito varia in base agli accordi dei rispettivi contratti collettivi: ad ogni modo, la 14esima arriva solitamente tra fine giugno e inizio luglio, prima delle ferie, per aiutare ad affrontare le spese delle vacanze.

 E’ più bassa rispetto a una mensilità ordinaria perché non gode delle detrazioni d’imposta. Sia a fini fiscali che contributivi, rientra nel reddito imponibile: si pagano, quindi, sia le tasse che i contributi previdenziali.

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