A partire dall’1 luglio 2017, per effetto del decreto fiscale 193/2016, convertito nella Legge 225/2016 e approvato insieme alla Legge di Bilancio ad ottobre, Equitalia viene soppressa. E tutti i rapporti pendenti, comprese le cause in corso, si trasferiscono al nuovo soggetto che ne prenderà il posto, ossia l’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
Passaggio che porterà alla rottamazione delle cartelle inevase, attraverso una sorta di sanatoria su more e sanzioni in favore dei cittadini che potranno pagare il dovuto senza gli interessi.
Tra le novità poi spicca il potenziamento delle modalità di riscossione del nuovo ente, che avrà più poteri rispetto a Equitalia: il decreto consente infatti all’Agenzia delle Entrate-Riscossione di utilizzare banche dati e informazioni già in uso all’Agenzia anche ai fini dell’esercizio delle funzioni relative alla riscossione nazionale.
Per quanto riguarda cartelle e debiti pendenti con Equitalia, comprese le imposte erariali e locali – come Tasi, Imu, Tari o bollo auto – non spariranno con la soppressione di Equitalia, ma verranno trasferite all’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Questo significa che esisterà una continuità nei crediti, poiché il cambio di soggetto non cancella il debito. Quindi, i cittadini che hanno ricevuto una cartella di pagamento – o che hanno tuttora un piano di rateazione – dovranno corrispondere quanto dovuto al nuovo ente.