A tutti è capitato almeno una volta di sentire la propria voce registrata, di non riconoscersi e provare vergogna. Niente paura, non siete pazzi, si tratta invece di un fenomeno comune a molte persone e che è stato spiegato dalla scienza.
Gli studiosi hanno tentato di capire come mai, quando si ascolta la propria voce registrata, le sensazioni provate sono spiacevoli. Spesso infatti il suono che sentiamo è strano, non ci piace e non ci appartiene: è troppo nasale, infantile oppure grave.
Come si spiega questo fenomeno? Secondo gli esperti percepiamo la nostra voce in modo diverso rispetto agli altri. Questo perché i suoni emessi direttamente da noi non solo attraversano l’aria, ma superano anche le ossa, i tessuti della laringe e della coclea, l’organo dell’orecchio.
In base alle regole della fisica infatti le onde sonore hanno frequenze diverse quando attraversano l’aria oppure un mezzo solido. Per questo motivo la voce assume un timbro diverso. Non solo: una registrazione, anche se in minima parte, altera la voce. Il suono viene tramutato da vibrazioni (onde sonore meccano-elastiche) in segnali elettrici (onde elettromagnetiche). Con l’ascolto invece si verifica il processo inverso: per questo motivo la voce non è mai quella originale.
Ma come mai il suono non ci piace? Questo perché la voce viene percepita come estranea e non familiare. Si tratta di uno ‘scherzo del cervello’, che si verifica anche quando ci guardiamo in una foto. In quel caso siamo abituati a vedere il nostro corpo allo specchio, con difetti e asimmetrie capovolte. Nelle immagini scattate da qualcuno invece percepiamo noi stessi in un modo in cui non siamo abituati. Lo stesso fenomeno si verifica quando registriamo la voce e non solo non ci riconosciamo in alcun modo, ma arriviamo persino a vergognarci. Si tratta di un fenomeno psicologico, uno dei tanti ‘scherzi’ della mente.