Il disegno di legge sulla Concorrenza ha ottenuto l’ok da parte della Camera dei Deputati. Si tratta della terza lettura per il provvedimento che è stato modificato a Montecitorio e deve tornare ora al Senato per la quarta lettura.
Uno dei principali capitoli del provvedimento riguarda le assicurazioni e in particolare la Rc Auto. Tra le novità introdotte al Senato e confermate da Montecitorio, figurano gli sconti per gli automobilisti che installano dispositivi come la scatola nera.
Potrebbe diventare così obbligatorio montare la scatola neraper tutte le auto in Italia. Si partirà dai veicoli pubblici e poi si procederà con quelli privati.
In ogni caso le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra mentre le compagnie di assicurazione sono favorevoli al congegno e si battono da anni perché i relativi costi di installazione siano a carico dei clienti.
Ad oggi l’installazione della scatola nera viene proposta da diversi assicurazioni con uno riduzione del prezzo sulla Rca, ma a cosa serve la scatola nera?
La scatola nera non è altro che è un dispositivo satellitare, dotato di Gps per la geo-localizzazione, in grado di registrare la velocità, la frenata delle auto e, soprattutto, la dinamica di un ipotetico sinistro. Il dispositivo deve essere collocato stabilmente sull’autovettura (in un posto non visibile) e deve segnalare anche eventuali manomissioni.
L’utilità di questo dispositivo nasce dalla volontà di arginare le truffe relative ad incidenti e furti fasulli, sperando in questo modo di ridurre i costi a carico delle compagnie assicurative. I costi dell’installazione sono a carico della compagnia assicurativa, che indicherà anche a quale officina rivolgersi tra quelle convenzionate. I dati registrati dalla scatola nera (km percorsi, tempo di frenata, la velocità…) potranno essere utilizzati per creare Assicurazioni Auto più convenienti.
Lo svantaggio di avere violata la propria privacy è stata superata. Per evitare che le compagnie assicurative possano costituire delle vere e proprie banche dati riferite alle abitudini di viaggio degli automobilisti, è stato imposto che i dati siano distrutti dopo sette giorni dall’acquisizione.