Progetto Italia News, media partner di ‘Arteperformingfestival’, che si terrà, come è noto, a Napoli, dal 10 luglio al 7 agosto prossimi, al Castel dell’Ovo, presenta oggi Stamira D’Amico. Il festival, come è noto, si può, idealmente e praticamente, suddividere in tre temi: femminile, madre terra e mediterraneo. Stamira esporrà per il tema ‘Femminile’ al primo piano nel ‘Salone delle Cortigiane’.
La D’amico nasce a Torre del Greco (NA) il 13 Settembre 1989 e sviluppa i suoi contenuti artistici, oltre che attraverso la formazione scolastica, anche tramite esperienze personali, che la caratterizzano come un’artista capace di reinventarsi adattando le proprie conoscenze artistiche in diversi campi creativi: quali la scenografia, la moda e lo spettacolo.
La sua grande inventiva nell’utilizzo di materiali, anche di riciclo, fanno di lei un’artista visiva spinta da un’ inesauribile immaginazione che esprime nella ricerca di un’estetica personale attraverso il linguaggio pittorico e scultoreo. La sua formazione artistica viene sviluppata durante gli studi fatti all’Istituto d’arte ‘Edgardo Mannucci’ di Jesi, dove si diploma come Maestro d’arte in tecniche plastiche. I suoi studi proseguono nell’ Istituto d’Arte ‘Adolfo Apolloni’ di Fano, dove consegue il diploma di maturità in tecniche pittoriche. Studia poi scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara, vincendo la borsa di studio per il secondo anno accademico. Aderisce al progetto Erasmus studiando come materia secondaria tecniche pittoriche a Granada, in Spagna. Tra le sue esperienze professionali c’è il ruolo di scenografa e scultrice estemporanea, con la cooperazione nei processi creativi per la realizzazione di scenografie scultoree e pittoriche per negozi, vetrine e centri commerciali. Realizza e restaura sculture e scenografie in polistirolo per parchi divertimento a tema e set pubblicitari. Si esprime, dal punto di vista tecnico, in pittura ad olio ed acrilico, scultura, incisione, interventi di restauro, creazione di arte scenica e murale, unite alla produzione di alcuni particolari colori e materiali per le sue opere. Alla produzione artistica si alternano lavori come performer in spettacoli, artista di strada, vocalist in locali notturni e lezioni didattiche di arte a bambini nelle scuole elementari. Stamira porta avanti la sua convinzione di fare arte in ogni aspetto della sua vita. Nei precedenti articoli dedicati al festival veniva sottolineato che il ‘Femminile’ andava inteso come ‘materno, liquido e rivoluzionario, in un percorso ancora in divenire per una affermazione definitiva dell’identità sociale del femminile.
Stamira la possiamo ascrivere nel ‘femminile rivoluzionario e performativo’ perché, come si diceva, porta avanti la sua ‘forte’ convinzione di fare arte in ogni aspetto della sua vita e della sua quotidianità. Parliamo di decisa consapevolezza interiore legata ad una diversa interiorità comunicativa. Stamira, tra le more, è anche una ‘mangiatrice di fuoco’. Questo vale nel ‘pratico’ e nel ‘simbolico’ perché artisticamente vomita il fuoco artistico che le brucia dentro: ‘Stamira è una giovane artista che nella sua psiche forgia le immagini delle sue opere, frutto di una energia pervadente che si esprime in cromie e gesti che esaltano la forza espressiva di una pittura senza brame di bellezza, ma esteticamente riconducibile al senso di una indagine interiore che è fuoco di pulsioni e condizione di un bisogno di esprimersi che non può avere steccati e limiti accademici. La D’Amico è alla ricerca di rappresentazioni interiori che scavalchino il costume di una visione codificata’, sottolinea Gianni Nappa.
Quello che colpisce nei dipinti dell’artista è che sono volutamente sgraziati ma terribilmente impattanti grazie alla loro forza espressiva. Stamira è stata eletta a Corinaldo, famosa per la festa di Halloween più famosa d’Italia, ‘Miss Strega 2015’ alla quale partecipava anche in veste di costumista. Aveva realizzato il vestito che indossava. Singolare la dichiarazione fatta al momento di ricevere il premio: ‘Nella magica atmosfera di questa notte si aggira una misteriosa creatura che sa di soffrire di un male segreto: la noia. La strega incatenata dal pregiudizio umano, cerca riparo nella delirante natura, non più ostile dei suoi pensieri’. Le chiedo di esprimere a parole l’essenza del suo lavoro artistico: ‘Il mio processo creativo ha tre capisaldi: parte dalla costruzione, intesa come l’imposizione da parte della vita di modi di essere utili per esprimersi e presentarsi; segue poi la distruzione concepita come ribellione della mia bambina interiore; e si conclude con la ricomposizione, atto finale, giocoso e gioioso, della stessa bimba che vede risorgere i suoi giocattoli. Una sorta di resurrezione dell’ anima e della materia senza regole e limiti, in una nuova forma artistica più forte e più libera’. Al festival Stamira esporrà due opere frutto della manipolazione dei materiali, espressive e arcaiche, quasi due mater di antichissime culture, che nella sezione femminile al primo piano saranno una forte interpretazione di una millenaria storia femminile.
Roberto Cristiano