Russiagate, nuove rivelazioni su Trump jr

Donald Trump jr sapeva che le informazioni promesse su Hillary Clinton provenivano dal governo russo. Lo scrive il New York Times, fornendo nuove rivelazioni sull’incontro del 9 giugno 2016 fra il figlio maggiore del presidente americano e una nota avvocatessa russa. Donald jr era stato informato via mail che il materiale era parte di uno sforzo del governo russo per aiutare la candidatura di suo padre, afferma il quotidiano citando tre persone a conoscenza del messaggio.

L’email è stata mandata al giovane Trump da Rob Goldstone, ex giornalista di un tabloid britannico che ha aiutato ad organizzare l’incontro con Natalia Veselnitskaya.

Donald Jr., che insieme al fratello Eric guida il business di famiglia, ha ammesso di aver accettato di incontrare l’avvocatessa perché interessato alle informazioni su Hillary ma senza alcun riferimento al coinvolgimento del Cremlino. Il primogenito di Trump ha giocato un ruolo di primo piano nel team delle presidenziali del padre e all’appuntamento con la Veselnitskaya si è presentato insieme a Jared Kushner, marito di Ivanka, e a Paul Manafort, che a quel tempo era il manager della campagna elettorale del miliardario. Secondo la ricostruzione del New York Times, che cita tre persone a conoscenza dell’email, nel messaggio si indica come fosse il governo russo la fonte di queste informazioni compromettenti sulla Clinton.

Goldstone è procuratore musicale della popstar russa Emin Agalarov, figlio del miliardario Aras Agalarov, uomo d’affari vicino al presidente russo Vladimir Putin e partner di Donald Trump nel portare a Mosca il concorso Miss Universo nel 2013. Goldstone ha detto che è stato Emin Agalarov a chiedergli di organizzare l’incontro tra l’avvocatessa e Donald Jr. ma ha negato ogni coinvolgimento del Cremlino.

 Il figlio del presidente non aveva  detto che la fonte era il governo di Mosca, cosa che invece appare scritta nella mail. Il quotidiano spiega che al momento non vi sono prove che le informazioni promesse fossero collegate all’attacco informatico, attribuito ai russi, che ha poi portato alla diffusione di migliaia di mail interne del Comitato Nazionale Democratico. Tuttavia la mail di Goldstone non potrà che interessare il procuratore speciale Robert Mueller e le commissioni parlamentari che indagano su eventuali collusioni fra la Russia e la campagna di Donald Trump.

La Casa Bianca ha spiegato che il presidente ha saputo dell’incontro del figlio con l’avvocatessa russa solo da qualche giorno, al suo rientro dal G20 di Amburgo. Trump è molto frustrato, scrive il Nyt,  non tanto perché l’incontro sia avvenuto quanto piuttosto non tanto perché l’incontro sia avvenuto quanto piuttosto perché è un’altra storia sulla Russia che ha inondato le news.

Ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha negato ogni legame fra il governo di Mosca e la Veselnitskaya.

Trump jr si è procurato ieri un avvocato e si è detto disponibile a comparire davanti alla commissione intelligence del Senato.

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