Sviluppare un programma a livello Ue a lungo termine per affrontare l’aumento delle epidemie di Hiv, tubercolosi ed epatite C, malattia quest’ultima da eradicare entro il 2030. E’ quanto chiede alla Commissione il Parlamento europeo in una risoluzione approvata per alzata di mano durante la plenaria a Strasburgo. Gli eurodeputati chiedono in particolare test per l’Hiv gratuiti per velocizzare la diagnosi, strategie per affrontare la crescente resistenza antimicrobica della tubercolosi e un approccio coerente per combattere l’epatite virale in tutta l’Ue.
Per il Parlamento europeo sono necessari programmi di sorveglianza delle infezioni per individuare in modo tempestivo focolai di queste malattie contagiose, valutare l’andamento dell’incidenza della malattia e monitorare efficacemente e in tempo reale la sequenza di diagnosi, trattamento e cura. Nel 2015, secondo gli ultimi dati disponibili al Parlamento, circa 30mila nuovi casi di infezione da Hiv sono stati segnalati nei 31 Paesi dello Spazio economico europeo. Circa 120mila persone in Europa hanno sviluppato una forma di tubercolosi multi farmacoresistente mentre l’epatite virale è considerata una delle principali minacce alla salute pubblica globale.
La maggior parte delle nuove diagnosi da Hiv sono state segnalate tra persone di età compresa tra 30 e 39 anni (35%) mentre la proporzione tra gli adolescenti e i giovani dai 15 ai 24 anni è del 10%. Dai dati emerge che la trasmissione attraverso rapporti eterosessuali non protetti è la più frequente (46%), seguita dalla trasmissione tra Msm (26%), dalla trasmissione tra consumatori di sostanze per via iniettiva (13%) e dalla trasmissione materna (0,9%) mentre nel 14% dei casi non si conosce la causa. Sia nei Paesi dell’Ovest che del Centro la modalità di trasmissione maggiore è rappresentata dai rapporti tra Msm (rispettivamente 43% e 30%).
Moreno Manzi