Qualcosa si muove negli aiuti all’Italia per gestire l’emergenza migranti, anche se la soluzione appare ancora lontana. Frontex apre alla revisione delle operazioni di Triton dopo l’incontro con la delegazione italiana guidata dal prefetto Giovanni Pinto: ‘È stato concordato che sarà stabilito senza ritardi un gruppo di lavoro per identificare ulteriormente ed elaborare cosa deve essere rivisto nel concetto operativo di Triton in vista delle decisioni già raggiunte a livello politico a Tallinn sul Piano della Commissione Ue. Verrà quindi redatto un nuovo piano operativo che sarà successivamente sottoposto ai Paesi Ue’.

Soddisfatto il Viminale che aveva chiesto con urgenza l’incontro e parla di un altro passo avanti.

Nella riunione  la delegazione italiana ha chiesto che in caso di massiccio afflusso di migranti, sia possibile sbarcarli nei porti di altri Stati membri.

L’Agenzia Ue ha fatto sapere che Frontex aumenterà il suo sostegno all’Italia sul fronte rimpatri, hotspot, sorveglianza aerea delle coste e sul codice di condotta per le ong.

Frontex è pronta a espandere il suo sostegno all’Italia nell’area dei rimpatri, è impegnata a rafforzare la sua presenza negli hotspot in Italia, e propone di espandere l’uso dell’operazione di sorveglianza aerea (Mas) oltre a condividere l’esperienza operativa per stendere il codice ong.

Tutti i partecipanti all’incontro hanno riconosciuto che l’Italia sta affrontando una straordinaria pressione e ha bisogno di un supporto addizionale dall’Ue e da Frontex.

Non c’è però stato – né poteva esserci in questa fase di discussione preliminare in un tavolo tecnico – l’ok alla proposta di Roma. Sarà comunque costituito ‘senza ritardi’ un gruppo di lavoro per identificare quello di cui c’è bisogno per rivedere il “concetto operativo” di Triton, alla luce delle decisioni già raggiunte a livello politico in seguito al piano d’azione presentato dalla Commissione europea lo scorso 6 luglio. Il gruppo di lavoro si occuperà anche di un’altra partita che sta a cuore dell’Italia e cioè il codice di condotta per le ong.

Frontex e alcuni Stati membri, infatti, vogliono condividere le loro esperienze operative per aiutare a sviluppare il codice e, una volta adottato, valutare come impatta sulle operazioni dell’Agenzia europea. Frontex, inoltre, che attualmente dispiega 400 persone, 12 navi, 3 aerei e 4 elicotteri per assistere l’Italia nella gestione della pressione migratoria e combattere il crimine transfrontaliero, si è impegnata a rafforzare la sua presenza negli hotspot per aiutare le autorità italiane a velocizzare le procedure di identificazione e registrazione dei migranti e l’iter dell’asilo.

L’Agenzia ha anche proposto di espandere l’uso di un aereo da ricognizione che manda in tempo reale video ed altri dati dal Mediterraneo Centrale al Frontex situation centre di Varsavia. Infine, è pronta ad aumentare il suo sostegno all’Italia nell’area dei rimpatri.

Parecchi Paesi europei sono pronti a partecipare ai programmi, ma questo, rileva Frontex, richiede una capacità di detenzione aggiuntiva per i migranti che dovranno essere rimpatriati. Il ministro dell’Interno, Marco Minniti, nei giorni scorsi aveva spiegato che ‘una sola mossa’ non può risolvere il problema. E quindi ha accolto con soddisfazione l’esito della missione di Pinto a Varsavia pur senza cantare vittoria.