epaselect epa06107033 Parents of critically ill baby Charlie Gard, Chris Gard (L) Connie Yates (R) deliver a statement outside the High Court in central London, Britain, 24 July 2017. Charlie Gard's mother and father, Connie Yates and Chris Gard, announced that they have abandoned their legal fight at the Family Division hearing at the High Court in the five month legal battle for the right for Charlie to undergo experimental therapy in the USA. Charlie suffers from a rare genetic condition and has brain damage. EPA/WILL OLIVER

Il piccolo Charlie Gard è morto

Il piccolo Charlie è morto. ‘Il nostro splendido bambino se n’è andato’,  questo il lapidario annuncio dato dai genitori di Charlie Gard, il bambino britannico malato terminale che ha sollevato un dibattito mondiale. E Papa Francesco in un tweet commenta: ‘Affido al Padre il piccolo Charlie e prego per i genitori e le persone che gli hanno voluto bene’.

La premier britannica Theresa May si è detta profondamente rattristata per la morte di Charlie Gard, aggiungendo che i suoi pensieri e le sue preghiere vanno ai genitori di Charlie.

La morte del piccolo Charlie, di soli 11 mesi, era di fatto annunciata dopo che ieri l’Alta Corte di Londra ha ordinato che fosse trasferito dall’ospedale ad un hospice, dove non avrebbe più avuto il respiratore a tenerlo in vita. La decisione è stata presa perché Connie Yates e Chris Gard, che chiedevano che morisse a casa, non sono riusciti a raggiungere un accordo con il Great Ormond Street Hospital, che chiedeva di continuare ad assisterlo negli ultimi giorni con i macchinari appropriati nelle sue strutture. ‘Il nostro splendido bambino se n’è andato. Siamo veramente orgogliosi di Charlie’, ha detto la madre Connie, chiudendo una battaglia legale durata mesi che ha diviso l’opinione pubblica e coinvolto anche figure di peso come Papa Francesco e Donald Trump.

 

IPreghiera e vicinanza sono stati espressi da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, apprendendo la notizia della morte del piccolo Charlie. Mons. Paglia ha ribadito, a Radio Vaticana, la grandezza dell’Amore di Dio che non stacca la spina. Questa vicenda,  ha detto,   ci spinge a promuovere una cultura dell’accompagnamento e dire tre grandi no: quello all’eutanasia, all’abbandono e all’accanimento terapeutico a favore di grandi sì come “l’accompagnamento, il progresso della scienza e il sì alla terapia del dolore.

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