Il deputato Alessandro Di Battista è stato allontanato dall’aula della Camera dalla presidente Laura Boldrini, dopo essere stato richiamato all’ordine. Di Battista aveva chiesto la parola per un intervento sul regolamento durante il dibattito sul bilancio interno di Montecitorio, ma affrontando il tema della riforma dei vitalizi dei parlamentari ora all’esame del Senato. La presidente della Camera ha richiamato più volte all’ordine Di Battista contestando l’attinenza dell’intervento alla materia oggetto della seduta.
‘Ma come si permette la Boldrini di dire cosa deve fare il Senato?’ ha commentato Di Battista. L’esponente grillino si è sfogato con i giornalisti in Transatlantico e ha spiegato: ‘Durante la discussione sul bilancio della Camera abbiamo di fatto presentato, e lo possiamo fare, la stessa norma per abolire i vitalizi qui alla Camera. Ma la Boldrini ha reso inammissibile la nostra proposta, rispondendomi: ‘tanto al Senato verrà approvato’. Ho continuato a parlare per chiedere chiarimenti e sono stato espulso dall’Aula’.
Il vice capogruppo vicario e portavoce M5S alla Camera Simone Valente ha chiesto alla presidente Laura Boldrini di riammettere in aula Di Battista. Valente ha chiesto una risposta tempestiva e quando Boldrini, al termine dell’intervento, ha dato la parola a un altro deputato, dai banchi M5S sono giunte proteste per la mancata decisione sul punto.
Boldrini ha replicato: ‘Darò una risposta quanto riterrò di rispondere. Non siete voi che stabilite le regole’. A una successiva sollecitazione di Valente, Boldrini ha assicurato che in tempo utile darà la risposta sull’eventuale riammissione di Di Battista.
Dopo l’allontanamento dall’Aula di Di Battista deciso da Laura Boldrini, non si sono placate le polemiche. A più riprese i parlamentari pentastellati sono intervenuti in difesa del collega. In particolare Alfonso Bonafede ha attaccato direttamente Boldrini, ‘presidente della Camera non si comprende in base a quale dinamiche’.
Durissima la replica della terza carica dello Stato: ‘Ma lei come si permette? Sono stata votata. Questo è irrispettoso della presidenza: se non si rende conto che offende è un problema serio’. Quando è sembrato che la calma fosse tornata nell’emiciclo, altri interventi dei deputati a 5 stelle hanno riacceso gli animi chiedendo di riammettere Di Battista in Aula in un dibattito così importante.
Tito Boeri torna all’attacco sui vitalizi dei parlamentari. L’economista, che lo scorso anno aveva sottolineato come quegli assegni valgano circa il doppio rispetto a quanto giustificato dai contributi versati, aveva lamentato il fatto che gli uffici di presidenza di palazzo Madama e Montecitorio non rendono pubblici i dati sui contributi versati per i parlamentari.
L’ufficio stampa della Camera aveva risposto che questo dato è sempre stato pubblico ed è agevolmente ricavabile dal bilancio interno della Camera stessa.
Sul sito della Camera viene pubblicato il totale dei contributi versati, ma non è questa l’informazione necessaria, ha spiegato Boeri a margine di un’audizione al Senato. Manca il dato di dettaglio, l’estratto conto contributivo individuale. E’ un regalo all’anti-parlamentarismo, ha detto Boeri, perché senza queste informazioni non è possibile valutare l’impatto delle misure sui vitalizi, come la legge Richetti, su cui peraltro ieri il Senato ha bocciato la proposta dell’M5s di votare con procedura di urgenza. Di qui l’accusa di ‘prendere in giro’ gli italiani, i cui contributi versati sono invece noti. Il rifiuto di dare i dati impedisce valutazioni serie e approfondite, necessarie all’Inps e alla Ragioneria per mettere a punto le relazioni tecniche sui provvedimenti in materia.