‘La stagione estiva comporta un aumento del 40% del lavoro per i 118 che sono oltretutto sempre più sotto organico. Una situazione che può portare a vicende come quella descritta da una donna sul quotidiano Repubblica, che ha dovuto aspettare diversi minuti in attesa al centralino’, afferma Mario Balzanelli, presidente eletto della Società Sistema 118.
La legge stabilisce quanti devono essere gli operatori in rapporto al bacino di utenza, spiega Balzanelli, che entrerà in carica a fine settembre, e la governance del sistema, a partire dagli assessorati regionali fino alle aziende sanitarie, deve garantire che siano coperti tutti i posti. Invece c’è una desertificazione progressiva del personale, il 118 si affida sempre più ai volontari, che fanno un lavoro encomiabile, e ci sono sempre meno medici e infermieri. A questo si aggiunge che d’estate il lavoro aumenta del 40%, e se non c’è una pianificazione attenta delle ferie si rischia di trovarsi con un deficit di organico a tutti i livelli, dagli operatori telefonici a quelli sul campo.
Oltre ad agire sul personale, sottolinea Balzanelli, sono necessarie iniziative anche dal lato della ‘domanda’. Servirebbero delle campagne per gli utenti, spiega, che spesso chiamano il 118 per situazioni non urgenti.
L’introduzione del numero unico 112 per le emergenze rischia di rallentare il servizio, e per quelle sanitarie sarebbe più opportuno introdurne uno a parte, se possibile a livello europeo, aggiunge Balzanelli. ‘Anche pochi secondi di tempo possono essere fondamentali, spiega.
Con il 112 c’è un doppio passaggio, spiega Balzanelli, prima risponde l’operatore centrale, che passa la telefonata a quello competente. C’è comunque un aumento delle tempistiche, e secondo me nemmeno 10 secondi di ritardo sono giustificabili. Io proporró a livello europeo un numero unico che valga solo per le emergenze sanitarie, dove la tempistica è veramente un fattore che può salvare una vita.
Una volta presa la chiamata, spiega l’esperto, l’intervento deve avvenire entro tempi prestabiliti. La legge impone di intervenire entro 8 minuti in area urbana e 20 in area extraurbana, il nostro è l’unico servizio che ha questo tipo di vincoli, mentre per altre forze di pronto intervento non è previsto, proprio per la nostra peculiarità.