Il 15 giugno 2017 abbiamo detto addio al roaming e agli odiosi costi imposti dalle compagnie telefoniche quando si va all’estero in un Paese dell’Unione europea. Vietato però abbassare la guardia: le trappole sono rimaste e le sorprese possono capitare nei momenti più inaspettati, ad esempio nel viaggio per raggiungere in traghetto la Sardegna o per passare da un’isola della Grecia all’altra.
I rischi arrivano soprattutto da Internet: se prima ci premuravamo, una volta usciti dall’Italia, di verificare che il blocco del traffico dati fosse operativo, adesso siamo portati a pensare che sia tutto libero e ci esponiamo così alle tante trappole svuota-credito. Insomma, basta ancora un attimo di distrazione per vedersi azzerare l’ultima ricarica fatta prima di partire.
Le minacce più grosse arrivano dai viaggi in mare. Ad esempio partitre per la Sardegna e scoprire la mattina seguente che il credito è azzerato perché nella notte è arrivato l’sms che annuncia l’attivazione della tariffa ‘navale’ molto più salata e il telefono, anche se in stand by, ha continuato ad aggiornare e scaricare dati succhiando un fiume di denaro, visto che in mare le connessioni si appoggiano alle connessioni via satellite, costosissime per gli operatori telefonici. Le tariffe lontano dalla costa sono gestite da società diverse dai gruppi italiani del telefono che poi si rifanno sulle compagnie. Si tratta di una modalità che esisteva già prima dell’addio ai costi extra per l’uso del telefono all’estero.
Per fortuna c’è un limite al disastro, secondo l’Aduc infatti superati i 50 euro arriva in automatico il blocco della rete.
I pericoli per il portafogli arrivano anche per i viaggi via terra, quando cioè si attraversano Paesi vicini a quelli comunitari, ma esclusi dall’abolizione del roaming. Massima attenzione quindi quando si passa vicino, o attraverso, la Svizzera, San Marino, Montenegro e l’Albania, oltre che la Repubblica turca di Cipro del Nord. Tutti paesi che non fanno parte dell’area franca dal roaming. Vuol dire che si paga, e tante volte senza averne la percezione perché il nostro smartphone continua a scaricare dati anche mentre è in tasca.