Il progetto di Vespa fu affidato nel 1946 all’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio che non amava però la motocicletta. Secondo lui era scomoda, ingombrante, con gomme troppo difficili da cambiare in caso di foratura; e oltretutto, per via della catena di trasmissione, sporcava. L’ingegnere trovò tuttavia tutte le soluzioni attingendo proprio alla sua esperienza aeronautica. Per eliminare la catena immaginò un mezzo con scocca portante, a presa diretta; per rendere la guida più agevole pensò di posizionare il cambio sul manubrio; per facilitare la sostituzione delle ruote escogitò non una forcella ma un braccio di supporto simile ai carrelli degli aerei. E infine ideò una carrozzeria capace di proteggere il guidatore.
In settantuno anni di storia e con quasi 19 milioni di esemplari diffusi sulle strade dei cinque continenti, Vespa si è diffusa in tutto il mondo. Primo marchio veramente globale della mobilità, è diventata un trait d’union tra generazioni, interagendo con ambienti sociali lontanissimi tra loro. Ha guidato fenomeni di costume, musicali, giovanili. Ha accompagnato paesi e continenti nella loro crescita. Nell’ultimo decennio sono state prodotte un milione e mezzo di nuove Vespa.
Vespa non è solo un fenomeno commerciale. È un mezzo che ha coinvolto la storia del costume. Negli anni della ‘Dolce Vita’ Vespa diventò sinonimo di scooter: i reportage dei corrispondenti stranieri descrivevano l’Italia come ‘il Paese delle Vespa’ e il ruolo giocato da Vespa nel costume non solo italiano è documentato dalla presenza del veicolo in centinaia di film. Ed è una storia che continua anche oggi. Audrey Hepburn e Gregory Peck in ‘Vacanze Romane’ (1953) infatti sono solo i primi di una lunga serie di attrici e attori internazionali che negli anni sono stati ripresi sullo scooter più famoso del mondo.