Concorso in magistratura: 320 nuovi posti

Anche quest’anno è uscito l’atteso bando per il concorso in magistratura, e anche quest’anno sono circa trecento i nuovi magistrati da inserire in servizio, per la precisione 320. Questo concorso è molto atteso da tutti i laureati in giurisprudenza, che magari hanno iniziato questo percorso di studi proprio per diventare un giorno magistrati.

Il ministero della giustizia ha già caricato sul proprio sito la procedura di compilazione della domanda. Ma oltre alla laurea in giurisprudenza quali sono i requisiti necessari per accedere a questo concorso, a cui si potrà partecipare fino al 5 ottobre.

 I laureati innanzitutto dovranno avere conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed inoltre dovranno avere conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche; oppure avere conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione; oppure dovranno avere concluso positivamente uno stage presso gli uffici giudiziari.

Altrimenti possono avere svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato oppure essere abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinare.

Ministero della Giustizia: concorso per

320 magistrati

​E’ indetto un concorso, per esami, a trecentoventi posti di magistrato ordinario. Ma vediamo quali sono i requisiti per essere ammessi al concorso:

a. sia cittadino italiano;

b. abbia l’esercizio dei diritti civili;

c. sia di condotta incensurabile;

d. sia fisicamente idoneo all’impiego a cui aspira;

e. sia in posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale sia stato eventualmente chiamato;

f. non sia stato dichiarato per tre volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;

 g. rientri, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, in una delle seguenti categorie:

1) magistrati amministrativi e contabili;

2) procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

3) dipendenti dello Stato, con qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C,

4) appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

5) dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che hanno costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza

6) abilitati all’esercizio della professione forense e, se iscritti all’albo degli avvocati, non incorsi in sanzioni disciplinari;

7) coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario (giudice di pace, giudice onorario di tribunale, vice procuratore onorario, giudice onorario aggregato) per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;

8) laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali

9) laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il dottorato di ricerca in materie giuridiche;

10) laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione;

11) laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata almeno quadriennale e che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato.

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