‘Se vedete mia figlia in sala, non vi preoccupate! Non volevano farla entrare alla Capannina, ma volevo rassicurare tutti voi: l’ ho vaccinata stamattina con il frontline (antipulci per cani). Fiorello entra in scena così al 45/o Premio Satira di Forte dei Marmi, presentato da Serena Dandini, ed è chiaro che non risparmierà nessuno.
Anche Matteo Salvini voleva venire qui e aveva già preparato una felpa con la scritta Forte di Marmi ma, al momento di pagare, si è accorto che aveva il bancomat bloccato, si è incazzato e ha detto ‘basta, vado via dal mio Paese’, ha preso un gommone e se ne è andato in Libia.
Felice e scoppiettante, Fiorello, Premio Satira politica alla carriera, ha ironizzato sul suo ‘essere vecchio’, prima di ammettere di essere sorpreso per questo riconoscimento assegnato proprio a lui che non si sente abbastanza ‘ficcante, pungente, cattivo’. Ma la giuria ha inteso premiare proprio i sorrisi di un modo di fare satira divertente e mai violento, da Viva Radio2 a Edicola Fiore, passando dai grandi varietà in tv e al teatro, celebrando, nella lunga motivazione, ‘il leader dei comici che con la politica gioca, ironizza, satireggia e ci fa ridere’.
Anche Berlusconi meriterebbe un premio perché per 20 anni ha dato da mangiare a tanti comici, ha detto ancora Fiorello, prima di lanciarsi in una ricostruzione di un retroscena politico. “E’ stato Benigni a volere Renzi perché gli mancava Berlusconi, ma poi Renzi ha fatto il passo più lungo della gamba perché ha voluto cambiare la Costituzione, i 10 comandamenti e anche il verbo essere facendolo diventare ‘io sono, io sono, io sono, e voi non siete un c…’, come diceva Alberto Sordi.