Racconta Luca Manfredi: ‘Giuliano Montaldo chiamava mio padre l’orologiaio per la meticolosità con cui preparava i suoi personaggi. Anche Elio Germano è così. Ha mandato a intervistare degli abitanti di Castro dei Volsci, il paese di mio padre, ma solo novantenni perché voleva sentire com’era il ciociaro di una volta. Senza di lui non avrei mai potuto fare questo film’.

Perché è Germano che interpreta il grande Nino Manfredi, scomparso nel 2004 a 83 anni, nel film ‘In arte Nino’, in onda lunedì 25 settembre, alle 21,15 su Raiuno, regia di Luca Manfredi, con Miriam Leone nel ruolo della moglie di Manfredi, Erminia.

Non abbiamo voluto fare un film celebrativo della carriera di Nino Manfredi, che ormai appartiene allo storia dello spettacolo italiano. Abbiamo voluto raccontare la vicenda di un ragazzo che veniva dalla Ciociaria e che, con passione e tigna, ce l’ha fatta. Il film, infatti, ripercorre, con sostanziale fedeltà e qualche licenza narrativa, la vita di Manfredi dal ’39 al ’59, ovvero da quando trascorre tre anni in ospedale perché malato di tubercolosi, fino al ’59, quando, con la partecipazione a ‘Canzonissima’, conquista una straordinaria popolarità. E il tono, sottolineato dalla musica di Nicola Piovani, è lieve e scanzonato, quasi da fiaba.