Accrescere gli investimenti per la sanità e abbassare gradualmente il superticket. Lo chiede la maggioranza al governo in una risoluzione sulla nota di aggiornamento al Def, in vista della predisposizione della nuova Legge di Bilancio 2018.
Nella risoluzione si chiede di incrementare nel tempo le risorse di conto capitale destinate ad investimenti nel settore della sanità e rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto superticket al fine di contenere i costi per gli assistiti che si rivolgono al sistema pubblico.
Stiamo lavorando, ormai da più di un anno ad una ridefinizione del superticket in Italia in modo più equo. Abbiamo la ricetta. Naturalmente dobbiamo fare un attento esame di bilancio. E’ una questione di risorse. ha dichiarato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. E ha aggiunto: ‘Penso che rispetto a 1 mld già cristallizzato nel Def servono almeno 650 mln per rafforzare le implementazioni delle misure che abbiamo preso in questi anni con i nuovi Lea. Si tratta di obiettivi importanti che hanno un impatto sulla vita delle persone. Con grande costruttività dobbiamo lavorare, tutti insieme, per rafforzare la manovra dal punto di vista della salute’.
Sul tema sanità è intervenuto il ministro Padoan, il quale ha ricordato che sono previste anche misure a favore delle famiglie e dell’inclusione sociale e che, riguardo il SSN – Servizio Sanitario Nazionale, andranno valutate misure di miglioramento ed efficientamento.
Per superticket si intende il balzello introdotto nel 2011 che prevede il pagamento di 10 euro di ticket su ogni ricetta per le prestazioni di diagnostica e specialistica. Ogni regione può decidere se e come applicarlo: alcune hanno deciso di modularlo in base al reddito o al tipo di servizio, mentre altre, come la Valle d’Aosta hanno preferito non adottarlo affatto.
Il superticket non si paga in Sardegna, Valle d’Aosta, nella provincia di Trento e Bolzano e in Basilicata. Viene invece applicato il superticket di 10 euro per ogni ricetta medica che abbia un valore superiore ai 10 euro nel Lazio, nel Friuli Venezia Giulia, in Liguria, Marche, Molise, Abruzzo, Puglia, Sicilia e Calabria. In Campania, Piemonte e Lombardia il superticket viene applicato in maniera progressiva all’aumentare del valore della ricetta mentre viene modulato in base al reddito in Veneto, Emilia Romagna, Umbria e Toscana.