La tassa nascosta, quella più insidiosa, ti attende al varco al supermercato. Lo ha annunciato il quotidiano economico Italia Oggi specificando che l’ultima diavoleria è stata inserita di soppiatto nel decreto Mezzogiorno.
Dal 1° gennaio del prossimo anno – prosegue il quotidiano – bisognerà pagare anche i sacchetti trasparenti e ultraleggeri dove si infilano frutta e verdure per poi pesarli, ritirare lo scontrino, appiccicarlo sul sacchetto e recarsi alla cassa. Non si può ovviamente utilizzare lo stesso sacchetto per più prodotti poiché ognuno ha un prezzo diverso.
Perciò se la spesa riguarda mele, carote, pomodori, insalata e pesche occorreranno cinque sacchetti e il consumatore pagherà cinque volte. L’ipotesi è di dieci cent a sacchetto, quindi si farà presto a lasciare alla cassa qualche euro al giorno in più rispetto a oggi. Il ricavato è incassato dal supermercato (o dal negozio) ma poi finisce in parte allo Stato sotto forma di Iva e di imposta sul reddito.
Insomma, pagheremo qualche cent in più frutta e verdura e il ministro delle Finanze ringrazia. Un esempio di come si può aumentare il gettito in modo circospetto, senza quasi farlo sapere.
Sarà vietato distribuire gratuitamente i sacchetti il cui prezzo di vendita dovrà risultare dallo scontrino.