‘Il governo impedirà che qualsiasi dichiarazione di indipendenza possa concretizzarsi in qualcosa’, ha dichiarato il premier spagnolo Mariano Rajoy in un’intervista al Pais a proposito del referendum secessionista catalano del primo ottobre: ‘La Spagna continuerà ad essere la Spagna e sarà così per molto tempo’.
Una folla piuttosto numerosa si è radunata nella piazza Sant Jaume a Barcellona, agitando i cartelli con la scritta ‘Parlem? Hablamos?’ (‘Parliamo?’ in catalano e spagnolo), e chiedendo un dialogo tra la Catalogna e Madrid. Molti manifestanti portano magliette o camicie bianche, come chiesto dagli organizzatori della dimostrazione. Manifestazione analoghe si svolgono in altre città del Paes
Contenporaneamente una manifestazione di unionisti spagnoli per la Difesa della Costituzione si è svolta nella Plaza Colon di Madrid, convocata da una cinquantina di associazioni e fondazioni della società civile. I dimostranti, che innalzano migliaia di bandiere spagnole, gridano slogan come ‘Viva la Spagna’, ‘Sono spagnolo’ e ‘Con i golpisti non si dialoga’. Il ministro degli Esteri spagnolo, Alfonso Dastis, si è detto contrario ad una mediazione internazionale per risolvere la crisi catalana, ma rimane aperto al dialogo, precisando che il governo di Mariano Rajoy è pronto ad una serie di riforme.
Le autorità spagnole hanno cominciato a dispiegare forze speciali dei servizi di sicurezza in infrastrutture strategiche in Catalogna, come l’aeroporto El Prat, in vista di una possibile dichiarazione di indipendenza da parte della regione.
Aigues de Barcelona (Agbar), la società mista che gestisce la distribuzione idrica a Barcellona, ha spostato la sua sede sociale a Madrid, visti i rischi legati ad una eventuale dichiarazione di indipendenza della Catalogna. Lo scrive la Vanguardia online, citando fonti finanziarie, secondo le quali la decisione è stata presa nel corso di un consiglio di amministrazione straordinario. Il 15% di Agbar è del comune di Barcellona.