L’ha tenuto per sé per molti anni. Ma oggi, prendendo ispirazione dalle tante donne che, esploso il caso Weinstein, hanno denunciato di aver subito molestie sessuali, anche Björk ha deciso di parlare. La cantautrice islandese in un lungo post su Facebook ha rivelato di aver vissuto in passato un’esperienza analoga a quella raccontata in questi giorni da tante star di Hollywood e non. ‘Sono ispirata dalle donne che stanno parlando in ogni parte del mondo a raccontare la mia esperienza con un regista’, scrive Björk, che non fa nomi.
Vengo da uno dei paesi al mondo in cui l’uguaglianza tra i sessi è più vicina e, all’epoca dei fatti, ero in una posizione di forza e indipendenza nel mondo della musica che mi ero duramente guadagnata, per questi motivi, spiega la cantautrice, mi è stato molto chiaro quando ho cominciato la professione di attrice che l’umiliazione e le molestie sessuali da parte del regista erano ‘la norma’ e il suo staff le permetteva e le incoraggiava. Ho capito, continua, che è una cosa universale, un regista può toccare e molestare le sue attrici a volontà e il sistema lo permette.
Sono preoccupata però, continua Björk, per le altre attrici che hanno lavorato con lo stesso uomo. Il regista era pienamente cosciente del suo gioco e sono sicura che il film che ha fatto dopo fosse basato proprio sull’esperienza vissuta con me. Perché sono stata la prima ad affrontarlo e a non fargliela passare liscia. A mio parere, scrive la cantautrice islandese, dopo il confronto con me ha avuto un rapporto più equo e significativo con le sue attrici, quindi c’è speranza. Speriamo che questa dichiarazione sostenga le attrici e gli attori di tutto il mondo. Fermiamo tutto questo. Nel mondo c’è un’ondata di cambiamento.