In questo articolo incontriamo il Maestro Guido Carlucci, fondatore del ‘Sensorialismo Materico’ una corrente artistica nuova del 2012 nata nel comune di Greccio, e presidente del Museo Arte Contemporanea Sensorialismo – MACS a Greccio.‘Il sensorialista materico usa la tela, il colore, la materia, in una dimensione più ampia , supera i confini fisici della semplice percezione visiva, fino a coinvolgere e coniugare tutti e cinque i sensi’, afferma il Maestro Guido Carlucci: ‘Ed è questo il fine ultimo del Sensorialismo Materico, proporre un’arte sublime, in un’atmosfera francescana che prepara l’anima dell’osservatore a cogliere quei segni e quei significati che l’attuale materialismo quotidiano ci ha resi ciechi ad individuare. Pablo Picasso diceva: ‘La pittura non è fatta per decorare gli appartamenti, è uno strumento di guerra offensiva e difensiva contro il nemico’. E il nemico principale che il Sensorialismo Materico combatte, è la povertà dell’anima, che nessuna ricchezza tangibile può sfamare. Il genuino artista sensorialista si dimena al suo colore e si volge ad incontrarlo, la ricerca di un’impronta che sopravviva all’eternità.Tutto questo dunque avviene a Greccio, un comune italiano di circa 1600 abitanti della provincia di Rieti nel Lazio, e dal 2016 è parte del club dei borghi più belli d’Italia.Un paesaggio medievale di grande fascino e bellezza che oltre al borgo medievale e le chiese ha una chicca da assolutamente visitare che è il ‘Santuario Francescano’.Conosciuto in tutto il mondo come la Betlemme Francescana, il Santuario è un poderoso complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia.San Francesco con l’aiuto di Messer Giovanni Velita signore di Greccio rappresentò per la prima volta nella storia del cristianesimo la nascita di Gesù, istituendo il primo Presepio.Ma parliamo di Leonardo Da Vinci, della scoperta che Guido Carlucci ha fatto, che egli stesso afferma è una scoperta di livello mondiale. Leonardo che arriva a Greccio nel 1473 e disegna dalla località Cappelletta (montagna sopra a Greccio, disegno custodito Uffizi Firenze)Guido Carlucci, racconta con grande passione: ‘Leonardo è giovane e non famoso. Decide di dipingere nella chiesa di San Michele Arcangelo, chiesa del 300 a Greccio. Con questo dipinto comincia lo studio della grande opera che ha segnato la storia ‘L’ultima cena’ nel 1498. Affermo questo per due motivi fondamentali: i colori sono di Leonardo, (stessi pigmenti) e il Cristo, come qualche apostolo sono quasi uguali. Inconfondibile la perfezione delle mani del Cristo stesso che le ritroviamo nel dipinto famoso. Per quasi 500 anni il dipinto non è stato notato perchè la sua posizione è nascosta, e nelle fasi di ristrutturazione della chiesa non sono mai entrati esperti per capire l’importanza di questo affresco. Mi riservo ulteriori studi per altra idea: se non ha dipinto Leonardo è stato un suo allievo! Penso che qualche esperto ha visto questo dipinto, e quest’ultimo non ha attirato la sua attenzione per non distogliere lo sguardo dalla sua ricerca su Leonardo in un’altra regione Attenzione: dico questo perche’ Greccio non è un semplice paese: Leonardo è stato ispirato da San Francesco (il santo nel 1200 è stato a Greccio e ha ideato il primo Presepe nel mondo). Ritengo che la mia idea sia valida: non è un caso la presenza di Leonardo in questo paese fiabesco.
Da Vinci era attirato dalla filosofia francescana, diversa dalla chiesa di quel tempo. Leonardo cercava anche perdono per le sue immagini esoteriche : risultato di studi precedenti in quel periodo dicono che Leonardo attaversava un periodo durissimo per le accuse verso di lui da parte dei Fiorentini. Non dimentichiamo il grande amore di Leonardo per la natura, anche se in modo diverso era compatibile con il poverello di Assisi Ma il mio studio prosegue e sono fiero di quello che sto per scrivere: il disegno 8p di Leonardo Da Vinci custodito agli Uffizi rappresenta la vista da Greccio verso la Valle Santa e sotto le immagini ho scoperto che ci sono altre immagini ad esempio quella di San Francesco. Da questo studio poi ho individuato un dipinto del 500 nella chiesa di San Michele Arcangelo a Greccio, un affresco che rappresenta l’ultima cena e penso che sia l’impronta inimitabile di Leonardo o di un suo allievo.
Già in passato il Grande Maestro Leonardo è stato motivo di studio per le innumerevoli possibilità interpretative all’interno delle prime osservazioni di una sua opera. A sorprenderci è anche Guido Carlucci nel farci notare numerosi dettagli che celano in uno dei disegni del Maestro motivi narrativi , ricorrenti anche in altre opere del Maestro. Si sa che il Maestro soleva , al di la del famosissimo autoritratto capovolto o numerosissimi ‘segni’ nell’iconografia della ‘Vergine delle Rocce’.