Bonus 80 euro: aumentano limiti di reddito e la platea dei beneficiari

Una delle ultime novità della legge di Bilancio 2018 è l’aumento di 600 euro della soglia utile per il cosiddetto bonus Renzi. In pratica, il bonus 80 euro è stato confermato nel 2018 e con tetti più alti per includere una platea più ampia di beneficiari.

Nuove le soglie di reddito, che passano rispettivamente da 24 mila a 24.600 e da 26 mila a 26.600. In questo modo sarebbero salvi gli 80 euro anche per i dipendenti pubblici alla luce degli aumenti degli stipendi statali. Nessuna novità, invece, per chi ha uno stipendio basso, sotto gli 8mila euro annui: per questi lavoratori il diritto al bonus Renzi non c’è e non ci sarà, considerando che la detrazione per reddito da lavoro dipendente, sotto questa soglia di reddito, supera l’Irpef.

 A partire dal prossimo 1° gennaio 2018 potranno beneficiare del bonus Renzi:
  • in misura piena, i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato con redditi fino a 24.600 euro;
  • in misura parziale e proporzionata al proprio reddito i lavoratori dipendenti statali e privati fino a 26.600.

REGOLE E COSA CAMBIA – I requisiti di reddito specificati nel D.L. 66/2014 e in vigore attualmente sono i seguenti:

  • reddito inferiore a 8 mila euro: 0 euro;
  • reddito compreso tra 8 euro e 24 mila euro: 960 euro all’anno di bonus;
  • reddito tra i 24 mila e i 26 mila euro: 26.000 – reddito complessivo/2000 x 960.

A partire dal prossimo anno, la Legge di Bilancio 2018 cambia gli ultimi due punti e i requisiti di reddito potrebbero essere i seguenti:

  • reddito compreso tra 8 mila euro e 24.600 euro: 960 euro all’anno di bonus;
  • reddito tra i 24.600 e i 26.600 euro: 26.600 – reddito complessivo/2000 x 960.

A CHI NON SPETTA – Nel caso in cui in sede di dichiarazione dei redditi i lavoratori dipendenti statali e del settore privato dovessero superare le soglie di reddito previsto la legge prevede la restituzione completa del bonus Renzi di 80 euro. Stesse regole anche per chi non supera il reddito di 8 mila euro e quindi non è titolare del diritto a beneficiare del credito Irpef in busta paga.

 

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