Domani, 5 novembre, gli elettori siciliani sono chiamati al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione e l’assemblea regionale.
Il voto in Sicilia, in realtà, è molto più di un’elezione regionale: in occasione della consultazione dei siciliani si misureranno i rapporti di forza e si collauderanno le alleanze per le prossimi elezioni politiche, nella primavera del 2018. La sfida più agguerrita si prospetta tra il candidato del M5S Giancarlo Cancelleri e il candidato del centrodestra Nello Musumeci.
Sono cinque i candidati in campo per la corsa a Palazzo d’Orleans: Giancarlo Cancelleri, Giuseppe Fava, Roberto La Rosa, Fabrizio Micari e Nello Musumeci. Non parteciperà, infatti, alla competizione elettorale, il governatore uscente, Rosario Crocetta, che ha annunciato il ritiro della sua candidatura. Dopo aver scatenato le polemiche di diverse aree del Pd, per la scelta di presentarsi con il suo movimento ‘Riparte Sicilia’, un errore nella presentazione della candidatura lo ha messo fuori dai giochi e il Tar ha bocciato il ricorso in merito alla sua esclusione.
La lista dei candidati si chiude con il sicilianista Roberto La Rosa, 61 anni, candidato di ‘Siciliani Liberi’, movimento indipendentista siciliano.
Si vota solo domani 5 novembre. I seggi saranno aperti dalle 8 alle 22. Le operazioni di scrutinio inizieranno alle 8 di lunedì 6 novembre. Non sono previsti ballottaggi: vince chi prende più voti. I cittadini aventi diritto al voto dovranno portare con sé al seggio un documento d’identità e la tessera elettorale.
Nei seggi l’elettore riceverà una scheda gialla, suddivisa in rettangoli, ognuno corrispondente a una lista provinciale. La scheda contiene il contrassegno di ciascuna lista che concorre nell’ambito provinciale, affiancato da una riga riservata all’eventuale indicazione della preferenza per un candidato alla carica di deputato regionale appartenente alla lista. A destra, infine, è riportato il nome del candidato alla carica di presidente della Regione, affiancato dal relativo contrassegno. Si dovrà barrare con una ‘X’ la lista provinciale prescelta. Poi bisognerà mettere un’altra ‘X’ sul nome del candidato alla presidenza della Regione. Infine, chi volesse esprimere la preferenza per un candidato deputato all’assemblea regionale, dovrà scrivere il suo nome e cognome nell’apposita riga. Alla competizione elettorale è ammesso il voto disgiunto: è dunque possibile votare per un candidato alla presidenza e per una lista provinciale a lui non collegata. Nel caso in cui l’elettore dovesse indicare solo la preferenza per lista provinciale, invece, il voto andrà automaticamente al candidato della lista regionale.
Nel 2013 l’assemblea regionale ha deciso la riduzione dei seggi da 90 a 70. Di questi, 62 sono designati con metodo proporzionale su base provinciale, con liste collegate a una lista regionale per la quale è prevista una soglia di sbarramento del 5 per cento. Saranno 16 i deputati eletti nella provincia di Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna. Dei restanti otto seggi, uno spetta al governatore eletto, sei fanno parte della lista regionale del candidato presidente, una sorta di lista bloccata che funziona da premio di maggioranza per il vincitore delle elezioni, il cosiddetto ‘listino del presidente’. Il seggio restante, infine, è destinato al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze.
Sono circa 4 milioni e 600mila i siciliani aventi diritto di voto chiamati alle urne domani, 5 novembre.