Asti Secco Docg ha fatto il suo debutto in società il 21 novembre a Roma, sotto un cielo appena velato di nuvole, in una location ricca di fascino contemporaneo come la lanterna di Fuksas, la bellissima terrazza coperta, affacciata sulla cupola di San Carlo al Corso, da cui sembra quasi che le nuvole si possano toccare, mentre si ammira la bellezza eterna della Capitale. In questa fantastica cornice, davanti a una platea costituita da stampa specializzata e blogger, il Consorzio per la Tutela dell’ASTI, dal 1932 impegnato nella tutela, valorizzazione e promozione dell’ASTI spumante e del MOSCATO d’ASTI, ha presentato in anteprima mondiale l’ultimo nato, Asti Secco Docg, riscuotendo sin da subito l’apprezzamento di tutti.
Noi di Cucina e dintorni c’eravamo, e abbiamo assaggiato per voi questa novità che si è rivelata una gran bella scoperta. Con questo vino nel calice potrete ritrovare tutte le magnifiche note aromatiche di fiori e di frutta che hanno reso celebre il marchio Asti nel mondo: il profumo infatti evoca delicati aromi floreali (acacia, lavanda, salvia) e fruttati (mela, pera, banana), ma tutto questo ora è racchiuso in un vino non più dolce, come il tradizionale Moscato del Consorzio, ma armoniosamente secco, fresco e molto morbido al palato. Uno spumante secco dunque che si abbina
facilmente a salumi, formaggi freschi, carni bianche, pesce, crostacei e persino primi piatti,come il risotto. Di moderata gradazione, per un consumo ottimale va servito freddo a 4-5 gradi. Interessante ed emozionante per un qualsiasi amante del vino, l’esperienza sensoriale con cui il Consorzio ha deciso di raccontare ai suoi ospiti come nasce Asti Secco: prima di procedere all’assaggio del vino, il celebre sommelier Alessandro Scorsone ha guidato il pubblico nell’assaggio di uva di Moscato Bianco raccolta durante l’ultima vendemmia e conservata appositamente dal Consorzio in piccoli contenitori di vetro per conservarne tutti gli aromi, poi ha proceduto nell’illustrare la degustazione del mosto prodotto con le uve in questione, lasciando il pubblico piacevolmente colpito.
L’ Asti Secco, che ha ricevuto la denominazione Docg nel 2017, è ricavato esclusivamente dall’uva Moscato bianco coltivata nei 52 comuni delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, in un territorio unico per la sua bellezza e dove le vigne sono patrimonio dell’Umanità riconosciute dall’Unesco, il nuovo ASTI Secco è frutto della grande tradizione piemontese nell’arte della vinificazione e nella spumantizzazione e conserva quindi la forte identità che contraddistingue lo spumante astigiano.
“L’ASTI Secco – commenta Romano Dogliotti, presidente del Consorzio dell’ASTI Docg –completa la gamma della Denominazione, portando nel mondo degli spumanti secchi qualcosa che non c’era: il profumo e l’aroma inconfondibile del Moscato bianco. In altre parole, il grande albero del Moscato bianco di Canelli, che fa nascere l’ASTI spumante Dolce Docg e il MOSCATO d’ASTI Docg, ora offre un frutto in più: l’ASTI Secco Docg”.
La tecnica di spumantizzazione – messa a punto con il contribuito del laboratorio di ricerca e analisi del Consorzio di Tutela e la supervisione di un enologo di spicco come il professor Rocco Di Stefano – prevede particolari condizioni di fermentazione del mosto con lieviti selezionati. Il risultato è unico e sorprendente, con un quadro gustativo e olfattivo equilibrato e armonioso.
Celebre in tutto il mondo per le sue bollicine dolci, il Consorzio Asti Docg con questo prodotto vuole dunque allargare la propria offerta oltre il tradizionale brindisi per le feste, proponendo questa nuova tipologia di spumante che ben si adatta ad altri momenti di socializzazione. Grazie al suo ridotto contenuto di zuccheri rispetto alla versione dolce è infatti uno spumante secco unico nel suo genere, ideale per il momento dell’aperitivo e a tutto pasto.
L’ obiettivo che si prefigge il Consorzio è quindi quello di conquistare anche il pubblico più giovane, che frequenta gli happy hour, dando ai ragazzi una valida alternativa ad altri più noti vini mossi, con le bollicine più profumate di sempre e con un prodotto d’alta qualità tutto italiano, perfetto per gli aperitivi e le cene ed altri momenti conviviali.
“Ricerche di mercato – spiega Giorgio Bosticco, direttore del Consorzio – confermano che il nuovo ASTI Secco ha le carte in regola per entrare in un mercato grande e complesso, confrontandosi con denominazioni agguerrite e di successo, con l’obiettivo di sedurre nuovi consumatori, soprattutto tra i Millennials”.
Sono già sedici i marchi reperibili sul mercato (Araldica Castelvero, Arione, Azienda Agricola Matteo Soria, Bosca, Bosio, Cantina Tre Secoli, Cascina Fonda, Cuvage, Duchessa Lia, Fontanafredda, Sant’Orsola, Tosti, Manfredi Aldo & C., Santero, Sarotto, Toso). La produzione ad oggi è di circa 700 mila bottiglie, numeri volutamente contenuti, nel rispetto di un disegno generale, che mira alla graduale e costante crescita all’insegna della qualità.
Parallelamente al lancio del nuovo prodotto, il Consorzio ha anche introdotto il suo progetto strategico per il riposizionamento di tutta la denominazione, in Italia e all’estero. Alla base di questo lavoro, le attività all’insegna della filosofia “rural glam” che, come l’ASTI, fonde l’autentica bellezza di un territorio unico come l’astigiano con il fascino dell’eleganza, della sensualità e della seduzione. Lo storytelling (ideato dall’agenzia HUB09) punta proprio sul profumo e sullo charme dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato (patrimonio mondiale dell’UNESCO ) e sul concetto di convivialità. E durante l’anteprima romana infatti è stata presentata anche la nuova campagna firmata Asti in cui i protagonisti sono i giovani: belli, sorridenti alla moda, pieni di gioia, un gruppo di venti- trentenni chic si diverte sorseggiando calici di Asti sullo splendido sfondo delle vigne delle Langhe, rappresentando la sintesi perfetta dei nuovi valori del brand.
In conferenza stampa il Direttore del Consorzio, Giorgio Bosticco, ha dichiarato che il Consorzio in tutti questi anni ha prodotto vini spumanti di qualità e che questa idea, di un Asti Secco, non è del tutto nuova, ma già cento anni fa si produceva l’asti asciutto (che si può considerare una sorta di suo antenato). Bosticco ha poi aggiunto: “Abbiamo tentato di allargare l’offerta, puntando ad un target di persone più giovani rispetto al nostro pubblico di riferimento e con l’intento di andare verso l’estero con un prodotto competitivo. Abbiamo usato criteri scientifici e ci siamo fatti coadiuvare da professionisti. Il moscato inizialmente era un prodotto completamente secco e lasciava un retrogusto amarognolo, che solo grazie ad ulteriori ricerche e lavorazioni abbiamo migliorato. Ma poi ci siamo posti un altro problema: la differenza tra Asti dolce e Asti secco lo avrebbero capito all’estero? Solo in seguito ad una ricerca di mercato ci siamo resi conto che il consumatore distingue perfettamente i due tipi di spumante, lo abbiamo specificato semplicemente in etichetta e abbiamo imbottigliato circa 16mila bottiglie ad un prezzo adeguato”.
Molte anche le iniziative sul territorio che il Consorzio ha annunciato di avere in serbo per il lancio del nuovo Asti Secco: a partire sin da ora e fino al primo semestre del 2018 scatteranno attività di animazione nei bar, nei ristoranti e negli alberghi più importanti del Piemonte con l’ obiettivo di rendere l’Asti secco Docg la prima scelta per l’aperitivo nei territori di produzione, contemporaneamente vedrà la luce una nuova comunicazione nazionale on line e off line. Inoltre il 31 dicembre è in programma un grande evento all’ insegna della grande musica, dove ovviamente non mancherà un brindisi all’anno nuovo con ASTI Secco e ASTI Dolce. Infine alcuni chef stellati tra gli “ambasciatori del gusto” hanno deciso di brindare all’ anno nuovo inserendo nei loro menù il nuovo Asti Secco Docg mentre forti delle bellezze naturali e delle preziose eccellenze gastronomiche( dal Moscato al cioccolato, dalle nocciole tonde gentili delle Langhe, al miele) che le accomunano in questa terra meravigliosa di Piemonte, Asti ed Alba offriranno a marzo 2018 un programma comune di eventi che coinvolgeranno le aziende e i prodotti agricoli tipici più rappresentativi del territorio, per far conoscere al consumatore i grandi prodotti di qualità di quest’area e le aziende piccole e grandi che producono queste prelibatezze.
Valentina Franci