Massimo Ghini in ‘Un’ora di tranquillità’ di Florian Zeller, alla Sala Umberto di Roma dal 30 novembre al 17 dicembre, con Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli. Regia, Massimo Ghini.
Massimo Ghini ha deciso di misurarsi con la travolgente comicità di un testo mai rappresentato in Italia ‘Un’ora di tranquillità’ di Florian Zeller uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei.
Un’ora di tranquillità è una commedia moderna, brillante e divertente grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti, è una macchina drammaturgicamente perfetta inventata da questo geniale scrittore francese che è stata in patria un grandissimo successo teatrale, definita una spassosa, intelligente e geniale operazione da non perdere.
Il meccanismo della comicità presente nel testo consente di non dover ricorrere a imponenti adattamenti, anzi è proprio nel meccanismo utilizzato nella scrittura che si poggia la forza di questa commedia brillante. I personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale nella vicenda, è come se fossero loro stessi gli ingranaggi che mettono in moto la macchina della risata già dalle prime battute del testo.
Si tratta di un’opera corale dove ogni attore deve legare la propria arte agli altri.
Il personaggio ‘centrale’ di Un’ora di tranquillità è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità.
E’ riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere ma, mentre cerca di trovare il modo per dedicarsi a questo cimelio, una serie di eventi e personaggi lo interrompono: la moglie che, gli deve parlare di cose importanti del loro rapporto, il vicino di casa che, a causa dei lavori che sta effettuando nella propria abitazione, irrompe mentre Michel sta cercando di ascoltare il disco, fino ad un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti, ne provoca ulteriori. A questi si aggiungono altri amici, amanti e figli che entrano in scena inconsapevoli di rendere impossibile al povero protagonista di godersi solo un’ora di tranquillità.
Senza poterli minimamente prevedere verranno alla luce vecchi amori, tradimenti, bugie… il tutto tenuto sempre sotto perfetto controllo ma con la genuinità dirompente del non programmato.
Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco finalmente sta per essere ascoltato…
L’abilità di Florian Zeller non è solo nella scrittura brillante, ma anche nell’arte di gestire l’imprevisto continuo, in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili, con un gusto che amplifica il divertimento. Lo spettatore è invitato e sollecitato a conoscere la verità ma continua ad avere ben presente l’impossibilità di riuscire a sistemare le cose perché ci sono troppe varianti che interferiscono con quello che sembrava un banale progetto per trascorrere un po’ di tempo, anzi solo un’ora, di tranquillità.