“Lo sconforto e la preoccupazione di Guglielmo Muntoni, Presidente della sezione delle misure di prevenzione del Tribunale di Roma, affidate questa mattina al giornalista Sergio Rizzo sulla Repubblica in relazione alla mancata apertura della palestra della legalità a Ostia, rappresentano bene il disagio di tanti cittadini che dalle Istituzioni aspettano risposte coerenti alle loro aspettative di riscatto. In un territorio attraversato da una robusta presenza di clan mafiosi come Ostia è fondamentale che oltre all’azione straordinaria della Procura di Roma e delle Forze di Polizia, le Istituzioni locali diventino generative di speranza e fiducia”. Lo dichiara in una nota Gianpiero Cioffredi, Presidente dell’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio.
“E’ decisivo infatti – continua – coltivare quello spirito di comunità e corresponsabilità in grado di far emergere le energie positive che nel X° Municipio appartengono alla stragrande maggioranza dei cittadini, come hanno dimostrato le Manifestazioni dell’11 e del 16 novembre a Ostia. Un protocollo di intesa tra Regione Lazio, Tribunale di Roma e Ipab “Asilo Savoia” firmato il 23 febbraio scorso prevede l’apertura di una palestra a vocazione sociale in un locale sequestrato dall’autorità giudiziaria, in via dell’Idroscalo di Ostia, all’imprenditore Mauro Balini. A maggio è stata presentata la domanda per avviare i lavori di adeguamento e ristrutturazione dei locali sequestrati e da allora è cominciato un inaccettabile quanto surreale rimpallo di responsabilità tra uffici del Comune e Municipio che sta bloccando un progetto che si pone tre obiettivi decisivi: restituire al territorio un bene immobile frutto di affari illeciti, offrire opportunità di sport e socialità ai cittadini e aggredire il tentativo del clan Spada di presentarsi come depositario dei bisogni dei cittadini, attraverso la gestione di palestre e attività sportive”.
“Una palestra, a gestione pubblica – aggiunge – che può diventare in un territorio come Ostia un vero e proprio presidio di socialità e di legalità con un altissimo valore simbolico. Avendo apprezzato in queste settimane le sue parole contro le mafie a Ostia, chiedo con urgenza alla Sindaca Virginia Raggi un suo intervento per porre fine a questo incomprensibile e dannoso spettacolo tra uffici dell’amministrazione comunale, mettendo così nelle condizioni di farlo, chi vuole rappresentare con progetti concreti un’alternativa alle mafie. Non c’è più tempo da perdere, è in gioco il prestigio e la credibilità delle Istituzioni nella lotta senza quartiere alle mafie”.