Birra Alta Quota: lancia la gluten free Greta e festeggia il suo 7°compleanno

Presentata a Roma nei giorni scorsi la Birra Greta, l’ultima nata in casa Alta Quota, la birra senza glutine fatta apposta per soddisfare la voglia di birra del pubblico celiaco, con un prodotto mirato che non ha nulla da invidiare alla birra tradizionale. In occasione del suo settimo compleanno Alta Quota, lo stimato birrificio artigianale di Città Reale, ha organizzato quindi un evento di presentazione rivolto alla stampa, presso l’antica trattoria romana “La Campana”, ed in una bella atmosfera conviviale, Cucina e Dintorni ha assaggiato per voi questa bella novità. Colore giallo dorato e schiuma compatta, Greta è una birra caratterizzata dalle piacevoli note di cereali in ammostamento, con sentori di confetto, sbuffi resinosi e agrumati. L’abbiamo degustata insieme con una birra con il glutine, e pur avendo una sua riconoscibilità immediata questa birra gluten free non teme davvero il confronto. Molto dissetante e beverina, è la birra ideale per chi anche se celiaco, non vuole rinunciare al gusto della vera birra artigianale.

Birra Alta QuotaDurante il pranzo abbiamo potuto conoscere anche la storia di questa bella realtà brassicola italiana, proprio per bocca dei suoi due soci fondatori Claudio Lorenzini e sua moglie Emanuela Laurenzi, che proprio grazie alla birra si sono conosciuti e innamorati, e che nel 2010 in appena 40 metri quadri, diedero vita al loro sogno di realizzare una grande birra artigianale. Nacque così Principessa, la prima di Birra Alta quota negli spazi di una vecchia scuola elementare di Città Reale. Oggi dopo tanto lavoro, da piccolo birrificio sperimentale il loro sogno è cresciuto e si è concretizzato in 13 birre attualmente in produzione, una sala cottura da 1.200 litri, un museo sulla agricoltura locale e persino un’ osteria per la vendita e la degustazione di birra abbinata a prodotti del territorio. Di strada Claudio ed Emanuela dunque ne hanno fatta, ed ora Birra Alta Quota è un apprezzatissimo birrificio artigianale, che raccoglie continui consensi tra gli appassionati.

Birra Alta Quota
Città Reale
Ma la storia di Birra Alta Quota è soprattutto una lunga storia d’amore con il suo territorio, quello di Città Reale, località adagiata tra l’Umbria e l’Abruzzo in una zona che lambisce anche le Marche. Un’area bellissima e ricca di eccellenze, da cui provengono la maggior parte delle materie prime grazie a cui vengono poi prodotte queste meravigliose birre, prima fra tutte l’acqua purissima di queste zone.
Come è noto, uno dei fattori che rende una birra straordinaria, sono le materie prime di qualità assoluta, e per Birra Alta Quota, che ha scelto quelle ottime, coltivate in questa bellissima terra, questa è quasi una “religione”. Infatti il luppolo fresco e il grano Senatore Cappelli, riprodotti e coltivati nel Centro Appenninico del Terminillo Carlo Jucci dell’università degli studi di Perugia, sono alla base di ogni preparazione brassicola nel birrificio di Città Reale, che usa anche il peperoncino rocoto del reatino e l’ottimo farro locale, la cui coltivazione, interrottasi in seguito al sisma del 2016, è ripresa proprio grazie alla riapertura di Alta Quota (che per fortuna non aveva riportato troppi danni).
Tutto questo sottolinea il profondo legame tra questo birrificio e questo territorio così bello, ma anche così martoriato dal sisma del 24 agosto 2016 e dalle successive scosse. Un territorio ferito, dove la sfida davanti a tanta distruzione ora è soprattutto ricostruire e rilanciare, sia economicamente che turisticamente: “ Non è nostra intenzione arrenderci -dichiara Claudio Lorenzini- e continuiamo a camminare per la nostra strada con entusiasmo ed emozione, perché l’economia e la nostra terra devono tornare a vivere. Orgoglio e voglia di riscatto, lavoro e ingegno per continuare a scrivere la nostra storia”.
Al centro Claudio Lorenzini e Emanuela Laurenzi fondatori di Birra Alta Quota.
Un legame profondo che Alta Quota, ha voluto onorare dando il suo contributo concreto alle diverse attività benefiche promosse a favore delle zone devastate dal sisma. In particolare con l’iniziativa, già portata avanti durante lo scorso Natale, “Prodotti della nostra terra”, così Emanuela Laurenzi ha annunciato nel corso dell’evento di Roma, che è possibile, anche in occasione delle prossime festività, acquistare dei pacchi dono contenenti le eccellenze agroalimentari prodotte nelle zone colpite dal sisma.
Birra Alta Quota
Il birrificio Alta Quota di Città Reale
Ma non finisce qui e questo compleanno ha riservato anche altre sorprese: oltre ad averci permesso di degustare la gluten free Greta, abbinata ad un menù rigorosamente senza glutine, nel corso dell’ evento romano c’ è stata data anche la possibilità di conoscere da vicino le 7 birre più rappresentative della storia d’ Alta Quota. Le 7 birre prescelte per festeggiare con la stampa questo settimo anniversario sono state abbinate in base alle proprie caratteristiche gustative e organolettiche, agli altrettanti chakra, i centri energetici disposti lungo il corpo umano secondo la medicina Ayurvedica: “L’idea – dichiara Claudio Lorenzini, proprietario del birrificio di Cittareale in provincia di Rieti – è venuta pensando al significato simbolico del numero sette, come sette sono gli anni di attività di Alta Quota e sette le birre scelte tra le tredici totali in linea di produzione.” I Chakra permettono all’energia del corpo sottile, energia che ci consente di vivere nel benessere psicofisico, di fluire liberamente nel nostro corpo; quando uno di questi chakra si blocca, per diverse cause, l’energia non può più scorrere e sostenere l’organismo con conseguente squilibrio, disagio e malessere. Occorre individuare il o i Chakra bloccati a cui si deve attribuire il blackout con conseguente interruzione del circuito di benessere. “Ogni chakra – prosegue Emanuela Laurenzi – è situato in un punto determinato e governa il giusto equilibrio di organi e di emozioni. Riguardo proprio l’aspetto emozionale sappiamo bene come la birra con la sua freschezza, il suo aroma, il gusto inconfondibile, sia una delle bevande più duttili e più gradite e, al pari di del vino, in grado di sciogliere quei nodi emotivi regalandoci momenti di intensa piacevolezza e allegria.”
E’ iniziato così un piacevole gioco degustativo, a cui abbiamo preso parte volentieri e che ha voluto dare una lettura diversa a queste birre così amate. Volete qualche esempio? La Birra Anastasia, descritta dai produttori come potente è perfetta per chi è ben legato alle proprie radici, senza negarsi alte ambizioni, e si lega quindi alle caratteristiche del primo chakra, il chakra radice, guarda caso, situato alla base della colonna vertebrale, che rappresenta l’esistenza, l’aderenza alla realtà, le radici e le origini, oppure l’innovativa gluten free Greta che per le sue qualità ben si adatta al secondo Chakra, quello del piacere e della sensualità libera e gioiosa, situato nella parte bassa dell’addome. Bisogno di ritrovare un po’ di fiducia in se stessi? È ora di bere Giovio, connotata da equilibrio e autorevolezza, è la birra del terzo chakra, quello della carica vitale, dell’autostima sito proprio sopra l’ombelico sede d’ equilibrio e autorevolezza. E così via discorrendo siamo andati alla scoperta di ciascun chakra e di ciascuna birra ad essa abbinata: Chicano, è la
La Chicano al peperoncino sulla destra
birra al peperoncino adatta al chakra del cuore e fatta per le persone dal cuore grande, mentre Principessa, birra equilibrata e immediata, è per chi ama stare in compagnia ed è legata al 5° il chakra quello della comunicazione; il sesto chakra, detto anche il chakra del terzo occhio è situato sulla fronte, sopra il naso e tra gli occhi. È il chakra dell’introspezione, della meditazione, della consapevolezza, caratteristiche proprie della birra Omid una birra forte, un po’ introversa ma dalla grande personalità. Infine il settimo chakra, sulla sommità del capo è quello della visione universale e dell’armonia cosmica, valori che ben si abbinano alla biologica Alba.
Abbiamo così scoperto che grazie alla birra si può anche fare un cammino di” benessere” ovviamente bevendo responsabilmente consci che il percorso “vero” di sblocco dei Chakra viene praticato attraverso momenti di meditazione ed è ininterrotto.

Tuttavia ognuno di noi a seconda delle proprie caratteristiche e soprattutto dei momenti di particolare blocco di uno dei chakra, potrebbe forse tentare perché no anche questa strada… per noi di Cucina e Dintorni è stato soprattutto un bel gioco di scoperta, la scoperta di Alta Quota! E adesso a voi la scelta, quale sarà la birra di Alta quota perfetta per voi?

Valentina Franci

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