Vacanze gratis: Malinconico si dimette

Il sottosegretario di Stato Carlo Malinconico, ha presentato stamattina le sue dimissioni al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti.  Il sottosegretario ha riferito al Premier di prendere una simile decisione, per poter meglio difendere la propria immagine e onorabilità in tutte le sedi, nonché per salvaguardare la credibilità e l’efficacia dell’azione del governo”.

“Il presidente del Consiglio, nell’accettare le dimissioni” di Carlo Malinconico “ha manifestato al sottosegretario il suo apprezzamento per il senso di responsabilità dimostrato nell’anteporre l’interesse pubblico ad ogni altra considerazione”., si legge in una nota di palazzo Chigi. “Il presidente Monti – si aggiunge – ha inoltre ringraziato il sottosegretario per il suo contributo al lavoro del governo, pur nella brevità del suo incarico”.

Plauso per la decisione del sottosegretario arriva anche dai partiti. “Apprezzo le dimissioni di Malinconico. Certo, un atto dovuto. Ma che conferma lo stile nuovo di questo governo”, scrive su Twitter il Pd Paolo Gentiloni.

“Le dimissioni, non dovute, del professor Malinconico dal ruolo di sottosegretario, sono un segno del suo alto senso delle istituzioni. E’ una persona seria e la nostra stima nei suoi confronti non viene meno”, afferma per il Pdl Mario Baccini.

Di una ”scelta degna di grande rispetto e considerazione” parla anche il segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa che, prosegue, “suggerisce a tutti noi due riflessioni profonde. Primo, i galantuomini come Malinconico non possono accettare di difendere i loro incarichi ad ogni costo. Secondo, la cultura del sospetto non può diventare la regola della politica italiana”.

Bufera su Malinconico, vacanze pagate da Piscicelli. “Ricostruzioni parziali, forzate ed inesatte che alimentano il tentativo di avviare processi mediatici del tutto infondati”. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Malinconico replica alle critiche mosse dalla stampa per alcuni soggiorni all’hotel Pellicano di Porto Ercole nell’Argentario che sarebbero stati pagati da Francesco De Vito Piscicelli, il costruttore indagato nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘cricca’ per gli appalti del G8 e finito nella bufera dopo un’intercettazione nella quale confessava di aver reagito con una risata alla notizia del terremoto in Abruzzo. La vicenda è stata riaperta dai giorni scorsi da Il Fatto Quotidiano grazie alle nuove rivelazioni di Piscicelli che facevano seguito alle prime indiscrezioni venute alla luce nel giugno 2010 nell’ambito dell’inchiesta di Firenze sui Grandi Eventi: Piscicelli avrebbe pagato i 9.800 euro richiesti per tre soggiorni di cui il sottosegretario usufrui’, tramite Angelo Balducci, l’ex funzionario di Palazzo Chigi al centro dell’inchiesta sulla ‘cricca’. Notizie che hanno spinto oggi il direttore del Giornale Alessandro Sallusti ad invocare le dimissioni del sottosegretario ed il Corriere della Sera a chiedere chiarimenti. La polemica ha avuto anche un’eco politica: ”non so se il fatto è  vero o no ma l’idea della trasparenza è una esigenza dichiarata e conclamata e dovrebbe dare spiegazioni”, ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani. ”Non ho mai fatto favori di nessuna natura ai personaggi coinvolti nelle vicende richiamate né a chiunque altro”, chiarisce Malinconico in una dichiarazione. Il sottosegretario spiega di aver appreso ”solo ora che Piscicelli avrebbe pagato di propria iniziativa e per ragioni a me del tutto ignote alcuni dei miei soggiorni presso la struttura alberghiera” aggiungendo di aver ”proceduto a versare all’albergo l’intera somma dovuta” per ”rimuovere tutti gli effetti di episodi da me non voluti nè sollecitati”. Malinconico ricorda anche di aver conosciuto Balducci quando era sottosegretario del governo Prodi, prima che fosse coinvolto nelle inchieste sulla ‘cricca’. ”Andai per la prima volta al ‘Pellicano’ nell’agosto del 2007 – prosegue l’ex presidente della Fieg -. Ci tornai all’inizio del maggio 2008. In quella circostanza chiesi a Balducci la cortesia di effettuare la prenotazione che, in quel momento, risultava difficoltosa, in un albergo e lui lo fece con riferimento al Pellicano. Si sa che pagai una parte dei soggiorni. Mi fu detto dall’albergo che per i precedenti soggiorni era stato provveduto ma senza specificare da parte di chi. Pensai fosse stato Balducci e ugualmente insistetti per non gravare su quest’ultimo. Non ci fu modo di riuscirvi, sicchè  irritato cancellai le permanenze successive e non tornai più all’albergo”. Malinconico fa sapere inoltre che ”per completa trasparenza e come deciso dall’attuale Governo, a breve presenterò la mia dichiarazione patrimoniale e reddituale dalla quale emergerà la piena rispondenza tra il reddito professionale dichiarato e la situazione patrimoniale”.

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