Così com’è, il testo italiano del Padre Nostro non va bene. A esserne convinto è lo stesso Papa Francesco, che ne ha parlato durante la settima puntata del programma di Tv2000 intitolato proprio Padre Nostro e condotto dal cappellano del carcere di Padova don Marco Pozza.
Il Pontefice contesta, in particolare, il modo in cui è stata tradotta la frase ‘e non indurci in tentazione’. Nella preghiera del Padre Nostro, Dio che ci induce in tentazione non è una buona traduzione. Anche i francesi hanno cambiato il testo con una traduzione che dice ‘non mi lasci cadere nella tentazione’: sono io a cadere, non è Lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto, un padre non fa questo, un padre aiuta ad alzarsi subito», ha spiegato Bergoglio, sottolineando che ‘quello che ti induce in tentazione è Satana, quello è l’ufficio di Satana’.
Le traduzioni liturgiche sono affidate alle Conferenze episcopali, nel caso italiano dunque alla Cei, che potrebbe sottoporre la sua proposta alla Santa Sede per una approvazione.
Da tempo si è portata avanti la proposta di cambiare la traduzione italiana e tutto fa pensare che questo possa presto avvenire. Ricordiamo che l’editore di Tv2000, da cui Bergoglio ha sollevato il problema, è proprio la Cei.